Sia il mercato interno che quello estero stanno dando un forte contributo positivo all'industria italiana. Secondo quanto rilevato dall'Istat il fatturato nazionale, infatti, è cresciuto dell'1,4% a ottobre, mentre quello estero ha segnato un avanzamento di 3,1%, contribuendo alla crescita totale del fatturato industriale di due punti percentuali.
Rispetto ai mesi precedenti si è quindi registrata un'inversione di tendenza. Le serie storiche dell'Istituto nazionale di statistica mostrano infatti che tra luglio e settembre il fatturato totale dell'industria italiana è sempre diminuito rispetto al mese precedente: -1,3% a luglio (dettato da un -1,8% di quello nazionale ed un -0,2% di quello estero), -1,6% ad agosto (-2,2% quello interno e -0,6% quello estero) e -0,1% a settembre (+0,8% quello interno e -1,6% quello estero).
Anche il confronto tendenziale mostra una risalita rispetto ai mesi precedenti (-2,5% ad agosto e -0,9% a settembre) mostrando una crescita del fatturato dell'1,6%. Anche in questo caso si mostrano in crescita si il fatturato interno (+1,3%) che quello estero (+2,4%).
Osservando l'andamento relativo alle diverse tipologie di prodotto si nota come l'incremento maggiore abbia interessato il settore della produzione dei mezzi di trasporto con un aumento tendenziale del 22%, a cui si è per contrapposto il pesante -22,8% del fatturato relativo alla fabbricazione di coke e di prodotti petroliferi raffinati.
Buone notizie giungono anche dagli ordinativi - ovvero le commesse che le industrie ricevono dai clienti – per i quali ad ottobre l'Istituto di statistica ha registrato un aumento del 4,6% congiunturale (risultato di un +3,6% nazionale e un +6% estero) ed un + 2,2% tendenziale (+1,2% nazionale e +3,7% estero).
Anche in questo caso a farla da padrone sono le richiesta di fabbricazione di mezzi di trasporto (+30,3%) mentre la dinamica peggiore ha interessato la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo (-5%).
Il buon andamento di ottobre degli ordinativi rappresenta una notevole inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti. A settembre, infatti, gli ordinativi erano scesi del 2,1%, confermando il -5% di agosto. A livello tendenziale, il mese precedente a quello preso in considerazione dall'indagine aveva invece riportato un -0,8%.