A RISCHIO DELLA LORO STESSA VITA

Al Shabaab attacca bus, musulmani proteggono e salvano cristiani

E' accaduto lunedì nei pressi del villaggio di El Wak, nel nord del Kenya: gli islamici non si sono voluti dividere dagli altri passeggeri non permettendo così "l'identificazione degli infedeli"

© ansa

Si sono rifiutati di dividersi dai passeggeri cristiani che viaggiavano con loro sul pullman attaccato da un commando di militanti di Al Shabaab, e così facendo di fatto hanno salvato loro la vita. E' accaduto lunedì nei pressi del villaggio di El Wak, nel nord del Kenya, dove un gruppo di musulmani non ha voluto obbedire agli ordini degli jihadisti che volevano far fuoco solo sugli "infedeli".

Nell'agguato sono rimaste comunque uccise due persone: non è chiaro se raggiunte dai colpi di armi da fuoco sparati contro l'autobus per fermarlo o perché "giustiziate" dopo aver provato a fuggire.

Zona ad altro rischio, autobus scortati da polizia - Dopo un attacco simile avvenuto circa un anno fa, in cui i terroristi presero d'assalto un autobus nella stessa zona e uccisero 28 passeggeri non musulmani, la polizia ha fornito scorte armate ai pullman in transito nell'area. Tuttavia il portavoce della polizia, Charles Owino, ha spiegato che il bus attaccato non era scortato perché aveva saltato un posto di blocco predisposto alla fornitura della protezione.

Ad aprile 147 infedeli uccisi all'Università di Garissa - Più volte in passato Al Shabaab ha portato avanti la stessa tecnica di "selezione delle vittime": l'episodio più tragico risale ad aprile quando all'Università di Garissa furono massacrati 147 "infedeli".