L'Isis toccherà mai il fondo? I miliziani arriveranno un giorno a un livello di disumanità tale da vedersi costretti a fermarsi? Teoricamente sì, in pratica quel fondo non pare essere all'orizzonte. Abbiamo visto decapitazioni di occidentali, lapidazioni di infedeli, spie messe in gabbia e arse vive, omosessuali scaraventati giù dal tetto dei palazzi. Adesso ancora un video raccapricciante, da far accapponare la pelle in questi giorni dove si pensa a Natale, pace e serenità.
Nel filmato una scena vista solo al cinema, nei film che documentano l'Olocausto: ad Auschiwitz o Dachau, i nazisti separavano le donne e bambini ebrei dagli adulti maschi per poi mandarle a morire. Adesso, al confine tra Siria e Iraq, i miliziani separano le donne e le bambine yazide dagli adulti maschi per farne schiave.
Lo fanno alla luce del giorno e probabilmente davanti a uno smartphone. Lo fanno a volto coperto, in uniforme e con il vessillo del Califfato a favore di obiettivo. Lo fanno dopo aver urlato “Allah Akhbar”, con un kalashnikov AK-47 carico in pugno e puntato contro chiunque voglia reagire.
Il destino di chi sta dall'altra parte è segnato dall'Isis: se non diventeranno merce di scambio nella schiavitù sessuale, le donne saranno mogli di jihadisti e madri-con-la-forza di figli di jihadisti (sempre se eviteranno aborti disumani). I loro mariti e i loro figli naturali invece rischiano una fine - se possibile - ancora più atroce.
Il filmato è stato postato su una pagina Facebook curata dagli attivisti yazidi e per ora non è stato possibile verificarne con certezza assoluta la veridicità. Si calcola che nell'ultimo anno siano stati uccisi 5000 yazidi e rapite centinaia di donne.