Martin Shkreli è diventato tristemente famoso per aver aumentato del 5.000% il costo di un farmaco. Ora si torna a parlare di lui per un'altra vicenda. Il manager è stato arrestato dall'Fbi di Manhattan con l'accusa di frode. Avrebbe venduto delle azioni di una società di cui era amministratore delegato, la Retrophin, per pagare dei debiti.
Shkreli, 32enne imprenditore nel settore farmaceutico, è stato allontanato dalla società Retrophin e gli altri membri del consiglio d'amministrazione gli hanno fatto causa. L'arresto però non ha nulla a che vedere con l'aumento del prezzo della pillola per i malati di cancro e di Aids.
In realtà la Retrophin, fondata nel 2011 e abbandonata nel 2014 da Shrekli che poi si dedicherà alla Turing Pharmaceuticals e al Daraprim, si comportava come le altre attività del manager e fece notizia per aver aumentato il prezzo del Thiola, un farmaco contro una rara complicazione dei calcoli renali, da un dollaro e mezzo a 30.
Martin Shkreli finora ha sempre rigettato le accuse sostenendo che sono del tutto infondate oltre ad aver risposto alla Retrophin che i 65 milioni di dollari chiesti per lui sono spiccioli. Ma il rischio maggiore per il manager è la possibilità di essere interdetto dall'amministrazione di società quotate.