Mazzette per chiudere un occhio sulla regolare esecuzione dei lavori di manutenzione di strade e infrastrutture: dalla pulizia di un numero inferiore di tombini rispetto a quanto previsto, fino al risparmio sullo spessore dell'asfalto. E' quanto scoperto dalla procura di Roma su 33 gare d'appalto. In manette sono finiti 7 funzionari pubblici. Sedici milioni il valore degli appalti, sui quali sarebbero stati pagati in due anni 650mila euro di tangenti.
L'indagine è la prosecuzione di quella che il 14 ottobre scorso portò all'arresto degli imprenditori Luigi Martella ed Alessio Ferrari, insieme al funzionario del "Simu" Ercole Lalli, accusato di aver ricevuto 2mila euro in contanti in cambio di informazioni riservate sulle gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità di Roma.
Grazie all'analisi incrociata di una serie di intercettazioni e della documentazione sequestrata, ma anche in seguito alla confessione dei due imprenditori arrestati, gli investigatori ritengono di aver individuato "episodi di corruzione" sempre a carico di funzionari-direttori dei lavori, in relazione a specifici appalti.
In particolare, sottolineano i carabinieri, "le dazioni di denaro erano finalizzate ad ottenere agevolazioni da parte dei funzionari sulle modalità di esecuzione dei lavori, consentendo agli imprenditori di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto".
Gli accordi presi tra gli imprenditori ed i funzionari incaricati di sorvegliare il corretto andamento dei lavori comportavano, secondo l'accusa, il versamento di somme di denaro variabili da poche migliaia di euro fino ad oltre 100mila euro, nell'ordine del 3-4% del valore dell'appalto.
Gli arresti riguardano funzionari di diversi municipi del Comune di Roma, del dipartimento "Simu" (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana) di Roma Capitale e dell'Ospedale San Giovanni Addolorata.
Pm Roma: "Sistema coinvolge gran parte imprese del settore" - "Tutto lascia pensare che il sistema coinvolga gran parte delle imprese che operano nel settore" della manutenzione urbana. E' quanto sostiene la procura di Roma. Proprio Ferrari lo aveva confessato poco dopo il suo arresto: "Io so che è un sistema di richiesta generalizzata da parte dei funzionari del Comune nel settore della manutenzione urbana".