L'UOMO DEI MISTERI

Licio Gelli, addio a ex venerabile della P2: l'uomo di misteri e rapporti occulti

L'ex faccendiere, coinvolto nei principali scandali italiani, è deceduto ad Arezzo. Era stato ricoverato recentemente in ospedale

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E' morto Licio Gelli. L'ex imprenditore e faccendiere italiano, noto anche per essere stato maestro venerabile della loggia massonica della P2, è deceduto a Villa Wanda, ad Arezzo. Gelli, che aveva 96 anni, era stato ricoverato recentemente in ospedale. Il suo nome fu legato ai principali misteri italiani.

Da due giorni le condizioni di salute di Licio Gelli erano fortemente peggiorate tanto da indurre la moglie Gabriela Vasile a ricoverarlo nella clinica pisana di San Rossore da dove era stato dimesso alla fine della scorsa settimana perché giudicato ormai in fin di vita.

Nato a Pistoia il 21 aprile del 1919, Gelli a 18 anni si arruolò come volontario nelle "camicie nere" di Franco in Spagna, fu fascista, "repubblichino" e poi partigiano. Il "burattinaio", "Belfagor", "il venerabile", così veniva definito l'uomo, che fu legato alla storia della prima e della seconda Repubblica tra rapporti occulti con il potere, vicende giudiziarie, come quella del crac del Banco Ambrosiano, arresti, fughe e guai col fisco.

Quando, il 17 marzo 1981, i giudici milanesi Turone e Colombo, indagando sul crac Sindona, arrivarono alle liste P2, per il mondo politico italiano fu un terremoto. Negli elenchi c'erano quasi mille nomi tra cui ministri, parlamentari, finanzieri come Michele Sindona e Roberto Calvi, editori, giornalisti, militari, capi dei servizi segreti, prefetti, questori, magistrati. C'era anche il nome di Berlusconi.

La P2 risulta coinvolta direttamente o indirettamente
in tutti i maggiori scandali degli ultimi trent'anni della storia italiana: tentato golpe Borghese, strategia della tensione, crac Sindona, caso Calvi, scalata ai grandi gruppi editoriali, caso Moro, mafia, tangentopoli.

Gelli fu condannato anche per il depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna del 1980. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia e coinvolto in varie inchieste, si era ritirato nella sua abitazione sulle colline di Arezzo.

L'ex "venerabile" lascia la seconda moglie Gabriela (la prima Wanda è scomparsa da tempo) e tre figli Raffaello, Maurizio e Maria Rosa, la quarta figlia Maria Grazia è morta nel 1988 in un incidente stradale.

I funerali si svolgeranno probabilmente giovedì, mentre la camera ardente dovrebbe essere allestita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo a pochi metri da Villa Wanda.