L'incidenza delle imposte sulle tredicesime
Secondo la Cgia il 16 dicembre, grazie alle scadenze fiscali, l’erario incasserà circa 37 miliardi di euro
Oltre 37 miliardi di euro. Tanto dovrebbe incassare l'erario il 16 dicembre grazie alle scadenze fiscali che interesseranno famiglie, lavoratori e imprese. Scadenze che comunque arriveranno in concomitanza con le tredicesime, evitando quindi di compromettere eccessivamente i consumi natalizi.
Secondo l'ufficio studi della Cgia tra Imu, Tasi, Tari e Iva, le famiglie dovranno versare qualcosa come 16,9 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 20,3 miliardi che verranno prelevati dalle imprese, lavoratori autonomi e dipendenti.
Guardando nel dettaglio le singole voci che compongono le tasse da pagare entro il 16 dicembre, si nota come l'entrata erariale più onerosa sia quella relativa alle ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori, pari a 13 miliardi di euro. A seguire c'è il gettito legato all'Imu che consegnerà nelle casse dello Stato centrale e in quelle comunali circa 9,6 miliardi di euro. Altri 9,1 miliardi arriveranno invece dal gettito legato all'Iva e 2,3 miliardi da quello della Tasi. Quote più piccole sono invece legate alla Tari (1,887 miliardi di euro), alle ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (un miliardo) all'Imposta sostitutiva della rivalutazione del Tfr (231 milioni) e alle ritenute sui bonifici per le detrazioni Irpef (162 milioni).
Una serie di imposizioni fiscali che peseranno non poco sulle tasche degli italiani, tanto che – secondo la Coldiretti – il 44% degli oltre 32 milioni di italiani, che riceveranno la tredicesima, dedicheranno la retribuzione straordinaria al pagamento di tasse, mutui, bollette o rate.
Nonostante ciò, però, non sembrano compromessi i consumi. Un italiano su quattro, emerge dall'analisi, userà le tredicesime per le spese di Natale mentre il 21% tenterà di mettere qualcosa da parte. In generale , nonostante le scadenze fiscali alle porte, il 92% degli italiani non rinuncerà ad acquistare regali.
SU TGCOM24