"Chiedo di essere perdonato, siamo nel periodo del Giubileo; mi prendo per intero tutte le mie responsabilità, ne ho fatti tanti di errori e ho pagato il mio prezzo: ho chiuso con la politca, voglio stare con la mia famiglia e con mia madre, ma non abiuro quello che ho fatto". E' agguerrito l'ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro, che dopo aver scontato quasi cinque anni di carcere a Rebibbia, torna a parlare di potere e ancora di politica, stavolta al microfono dell'ex iena Alessandro Sortino per Tv2000 nell'ambito di una trasmissione sul perdono. Una lunga intervista in cui a un certo punto i ruoli di intervistatore e intervistato sembrano invertirsi.
"Stare tra la gente è il senso vero del rapporto con le istituzioni; chi usa questo rapporto per un tornaconto personale rappresenta una degenerazione, ma non buttiamo via tutto", continua Cuffaro. Il carcere lo ha cambiato, anche nello sguardo: "Ho avuto la possibilità di parlare con la mia anima, prima non ne avevo il tempo". Ma gli anni in cella non hanno scalfito la sua verve che prende spazio nell'intervista. "Chiedo di essere perdonato, perché avrei potuto fare molto di più", è il messaggio che lascia dicendo addio alla politica. Prima di iniziare lui a porre domande: chi è l'intervistato?