Alla Conferenza di Roma sulla Libia si è registrata "una convergenza senza precedenti, un sostegno unanime sull'intesa raggiunta tra le parti libiche", che dovrà essere firmata la prossima settimana, in merito al governo di unità nazionale. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale sottolinea però come si dovrà "fare ogni sforzo perché la base dell'accordo venga via via rafforzata".
"E' un passo di svolta per la stabilizzazione del Paese - ha detto ancora il ministro al termine della Conferenza di Roma -. La comunità internazionale affronterà la minaccia dell'Isis in Libia nei prossimi mesi. L'Italia avrà un ruolo fondamentale nel quadro delle decisioni Onu e del nuovo governo per la stabilizzazione del Paese".
Che il ruolo dell'Italia non sia affatto secondario emerge anche dalle parole del segretario di Stato Usa, John Kerry: "L'Italia è la prima a dover gestire questo impegno in Libia e siamo grati a Roma per la sua leadership e le sue conoscenze - ha detto Kerry in conferenza stampa -. C'è un piano per garantire l'insediamento del nuovo governo libico a Tripoli ed è quello che vogliono i libici. Nel Paese il vuoto è stato riempito dagli estremisti, che portano il Paese nel caos".
"Governo a Tripoli entro 40 giorni" - "L'insediamento del governo di unità nazionale in Libia dovrà avvenire a Tripoli entro 40 giorni dalla firma". E' quanto prevede l'accordo dell'Onu secondo quanto ha annunciato il segretario di Stato Usa. Attualmente in Libia vi sono due esecutivi: quello di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, e quello di Tripoli.
Kerry ha anche lanciato un chiaro avvertimento: "C'è chi dentro e fuori la Libia lavora per far fallire l'accordo. Chi lo mina pagherà il prezzo".
Kobler: "Con l'accordo via alla transizione" - L'accordo che le parti libiche firmeranno mercoledì in Marocco prevede una transizione di un anno per portare avanti il processo costituzionale". Lo ha detto l'inviato Onu Martin Kobler alla Conferenza sulla Libia, aggiungendo che il governo di unità "dovrà fare ulteriori passi avanti".
Il documento finale - "Esprimiamo la nostra determinazione, in collaborazione con il governo di unità nazionale, a sconfiggere l'Isis in Libia ed eliminare la minaccia che rappresenta per il Paese e la sicurezza globale". E' un passaggio del documento dei 17 Paesi che hanno partecipato alla Conferenza di Roma, con Onu, Ue, Lega Araba e Unione africana. Nel testo si chiede inoltre un immediato cessate il fuoco e l'invito a tutti i partiti politici della Libia a firmare l'accordo sul nuovo governo il 16 dicembre, in Marocco. Infine, la comunità internazionale "riafferma l'impegno a fornire l'assistenza umanitaria necessaria alla Libia e corridoi umanitari dovrebbero essere assicurati soprattutto a Bengasi".