IL GIALLO CONTINUA

Ylenia Carrisi non uccisa da killer Usa Esami Dna: non è lei la vittima

La rivelazione arriva dall'agente speciale americano Dennis Haley. Messi a confronto i campioni genetici di Albano e Romina con quelli della donna assassinata nel '94 dal camionista Keith Jesperson

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Non c'è il camionista americano, e serial killer, Keith Jesperson, dietro la scomparsa di Ylenia Carrisi, la figlia di Albano e Romina Power. Il suo caso rimane completamente avvolto dal mistero all'indomani dell'esito degli esami sul Dna relativi a una ragazza uccisa in Florida più di vent'anni fa. I campioni genetici messi a confronto dimostrano infatti che quella donna non è lei.

La conferma definitiva arriva dallo sceriffo Dennis Haley, che si è occupato del caso della donna uccisa. Di Ylenia si persero le tracce nel 1993, quando la ragazza si trovava a New Orleans. Jesperson, in carcere in Oregon per scontare tre ergastoli legati all'omicidio di otto donne, aveva confessato di aver ucciso una ragazza che si faceva chiamare Suzanne (nome usato da Ylenia negli Stati Uniti) a Holt, nel 1994. L'identikit della vittima risultava somigliante a Ylenia e così, dopo molte ricerche, si arrivò all'ipotesi che quella donna potesse essere proprio Ylenia.

In realtà però il Dna smentisce tutto. Erano infatti stati raccolti dei campioni di Dna dei genitori della ragazza: ma non sono state trovate corrispondenze, ha assicurato lo sceriffo. Quindi, il mistero della scomparsa di Ylenia continua.