Standing ovation e undici minuti di applausi per la "Giovanna d'Arco" di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly e con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier. L'opera, che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala, torna sul palco dopo 150 anni. Protagonisti della Prima la soprano Anna Netrebko, il tenore Francesco Meli e, a sostituire il baritono Carlos Àlvarez fermato da una bronchite, il giovane Devid Cecconi.
E' una prima a rischio zero, almeno a livello di stile - Nella serata segnata dall'allerta terrorismo lanciata dall'Fbi, in molti hanno scelto di andare sul sicuro: nero, pelliccia e gioielli preziosi per le signore, smoking d'ordinanza per gli uomini. In pochi hanno scelto di farsi notare uscendo dal coro: qualche puntata di verde, colore scelto da Daniela Santanché e Andree Ruth Shammah e da diverse signore in platea, qualche flash d'oro con l'abbagliante Valeria Marini, un tocco di lilla con Giovanna Salza, la bella moglie di Corrado Passera, una cascata di cristalli pastello per l'eterea attrice siciliana Margareth Madé, che insieme al compagno Giuseppe Zeno ha dato un tocco di glamour a una serata senza sorprese.
Nessun vip dell'ultimo minuto - A ogni "prima" della Scala solitamente arriva un ospite inatteso o spunta un personaggio insolito, che attira i flash dei fotografi e scatena le chiacchiere nel foyer, ma questa volta no: nessun vip dell'ultimo minuto, nessun eccentrico alla ribalta. A dire il vero la transessuale Efe Bal ha provato ad avere il suo momento di celebrità, presentandosi come la prima transessuale alla Scala, ma poi qualcuno le ha spiegato che di uomini vestiti da donna al Piermarini se ne sono visti tanti, ed è stata rapidamente dimenticata. A farsi notare ci ha provato anche Sabina Negri, ex moglie di Calderoli, che si è presentata con le braccia disegnate con i simboli delle religioni monoteiste, spiegando che il suo era un gesto in cerca di pace.
Patti Smith unica vera star della serata - In tanti hanno cercato di avvicinare Patti Smith, unica vera star della serata: una grande della musica e del pensiero contemporaneo, la sacerdotessa del rock, ma poco affine al concetto di glamour, tanto da presentarsi alla rappresentazione con berretto di lana grigio, pantaloni e anfibi, salvo poi svelare un bel blazer nero nel foyer.
Grande eleganza e ritorno della pelliccia - Grande eleganza, invece, per le primedonne della serata: tutta in nero, con abito di pizzo monospalla firmato Ermanno Scervino, Agnese Renzi; in lungo nero anche la first lady scaligera Daniela Pereira, che come di consueto si è disegnata l'abito da sola; in blu griffato Armani la moglie del sindaco Pisapia Cinzia Sasso. Di Armani vestiti anche Margareth Madé e Giuseppe Zeno, la coppia più fotografata della serata. Hanno puntato sul nero anche Emma Marcegaglia in un Alexander Mc Queen lungo e scollato; Laura Morino Teso in Lella Curiel con profili fucsia e schiena nuda; Nathalie Dompé in Valentino; Efe Bal in un Cavalli scollatissimo.
Ispirati al Rinascimento inglese gli abiti creati da Raffaella Curiel, che ha vestito anche Alessandra Artom, con un abito lungo profilato di perle sullo scollo. Di nero vestita anche Diana Bracco, con un abito Valentino e un soprabito damascato; in rosa e nero Giovanna Salza, radiosa al sesto mese di gravidanza, in attesa del terzo figlio. Insolito il soprabito di Marinella Di Capua: velluto sopra e pelliccia bianca sotto a celare un abito Balestra e una parure Cartier da capogiro, come quella di Daniela Javarone, con collier e bracciale di Scavia in pendant all'abito zaffiro Angela Haute Couture ispirato al colore degli occhi di Giovanna d'Arco. Notevoli anche i sei fili di perle della Curiel e i gioielli di famiglia di Andree Ruth Shammah. In bianco Carla Fracci e il chirurgo Dvora Ancona, che per la "prima" si è fatta sistemare l'abito da sposa. Da segnalare il ritorno della pelliccia, che mancava dagli anni delle contestazioni, ma ormai non sono più gli antagonisti a fare paura.