Domenica elettorale per la Francia, a quasi un mese dagli attentati di Parigi. Protagoniste di queste regionali sono le due Le Pen, Marine e Marion, zia al nord e nipote al sud. Due grandi regioni saranno per loro, a meno di improbabili colpi di scena. Poi, appena saputo il verdetto delle urne, la gauche dovrà cominciare a tessere la tela diplomatica per salvare il salvabile: tentare l'unione con Verdi e Front de Gauche per arginare l'estrema destra.
Nessun dialogo, al momento, con la destra dei Républicains di Nicolas Sarkozy. Il risultato del Front National non sarà inaspettato. La destra di Marine Le Pen era già primo partito di Francia alle europee dell'anno scorso. E' attesa la conferma a livello nazionale in questo suo ruolo. I sondaggi lo hanno visto salire di 3-4 punti, fino a toccare il 30% ed oltre, in queste tre settimane seguite agli attentati terroristici di Parigi. E ciò nonostante la politica della sicurezza o la gestione degli stranieri non facciano minimamente parte dei poteri delle regioni, abbastanza ridotti in Francia.
Marine, la presidente, dovrebbe vincere largamente il primo turno nel Nord Pas-de-Calais Picardie, la regione industriale di Lille, mentre ancora più avvantaggiata - per il seggio al quale puntava il nonno in terre tradizionalmente amiche - risulta Marion Marechal-Le Pen, nella PACA (Provenza-Alpi-Costa azzurra).
Test anche per Sarkozy - Dietro il partito delle due Le Pen, ormai irrimediabilmente in dissidio con il "patriarca" e fondatore Jean-Marie, 87 anni, arriverà la nuova creatura di Nicolas Sarkozy, Les Républicains, che si presenta alle regionali con gli alleati centristi e viene situata a livello nazionale fra il 28 e il 29 per cento.
Al 22-23%, staccatissimo secondo i sondaggi, il Partito socialista, che però si presenta da solo e che se soltanto si alleasse con i Verdi (7%), potrebbe competere per il primato ovunque. Ma con l'uscita fragorosa dal governo, gli ecologisti hanno scavato un fossato con la gauche che guida il Paese. Ancora più difficile il dialogo con gli ex comunisti e gli altri radicali del Front de Gauche di Jean-Luc Mélenchon, durissimi in queste ore anche con la proclamazione dello stato di emergenza nel Paese.
Hollande saggia il Paese - Per Francois Hollande - che in queste ore ha incassato a ripetizione l'accusa di governare la Francia da vero leader di destra - si tratta di fare le prove generali delle presidenziali del 2017. E sono prove che si svolgono sotto l'occhio di tutto il mondo dopo che la Francia in guerra contro l'Isis è su tutte le prime pagine. Per questo Hollande, che ha avuto un balzo di popolarità impressionante dopo lo shock terroristico, non ha rinunciato a mostrarsi ai francesi come guida del Paese e comandante militare a bordo della portaerei Charles de Gaulle, dal cui ponte decollano i caccia che bombardano le postazioni di Daesh (l'Isis) in Iraq e in Siria.
I sondaggi a favore di FN - Alcuni sondaggi danno i candidati FN in testa in 4 regioni almeno, altri in 6. La vittoria al ballottaggio di domenica 13 è più in bilico ma Marine e Marion sono largamente favorite. Un'inchiesta pubblicata nelle ultime ore vede lo "stratega" di Marine, Florian Philippot, molto ben piazzato in una terza possibile regione da conquistare all'estrema destra, l'Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena. Incertezza in Borgogna-Franca Contea e in Normandia, mentre la Bretagna resta bastione della gauche. Resta fondamentale infine, dal punto di vista politico, la conquista dell'Ile-de-France, la regione di Parigi. Dove il Front National non ha chance e il duello sarà all'ultimo voto del ballottaggio fra l'ex ministro neogollista, Valérie Pécresse, e il presidente dell'Assemblea nazionale, Claude Bartolone.