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Venezia, più controlli antiterrorismo: stop al velo integrale nei musei

L'annuncio del prefetto dopo la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza: "Chi non è riconoscibile resta fuori"

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Alla minaccia terrorismo Venezia risponde con un giro di vite sulle regole per l'accesso ai musei pubblici. Per entrare, d'ora in poi, bisognerà acconsentire a rendersi riconoscibili: niente burqa o niqab, dunque, ma nemmeno niente sciarpe e cappelli che coprano il volto, né - quando sarà il periodo - maschere di carnevale.

La decisione viene dal prefetto Domenico Cuttaia, che l'ha annunciata al termine della riunione di venerdì 4 dicembre del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. All'incontro erano presenti il procuratore aggiunto Adelchi d'Ippolito, responsabile delle inchieste antiterrorismo venete, e i direttori di soprintendenze e musei civici e statali.

Da giorni D'Ippolito, insieme al procuratore aggiunto Carlo Nordio, caldeggiava l'adozione di questa misura di sicurezza che, in vigore già dai prossimi giorni, sarà affiancata un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e da nuovi metal detector portatili già finanziati dal ministero dei Beni culturali. I musei privati, invece, avranno la facoltà di decidere se e in che modo rafforzare i controlli in ingresso.

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