Avrebbe usato per sè e per i suoi amici una parte dell'ingente eredità lasciata alla Caritas da un farmacista, 14 milioni di euro, acquistando auto, moto, abiti, prenotando vacanze in alberghi a 5 stelle e regalando un intervento estetico alla madre. Un sacerdote di una parrocchia di Legnaro, nel Padovano, è indagato per appropriazione indebita aggravata e la procura ha ordinato il sequestro preventivo dell'eredità, destinata ai poveri.
A due giorni dal j'accuse lanciato dalla Cei, un altro episodio rischia di gettare ulteriore fango sulla Chiesa, già alle prese con gli scandali "Vatileaks" e "Vatileaks 2".
A lanciare l'allarme ai carabinieri sono stati alcuni parrocchiani, insospettitisi nel vedere il sacerdote sfrecciare per le vie del paese in sella a una nuova e potente moto, vestito di tutto punto.
Il sacerdote era stato nominato dal notaio custode delle fortune lasciate dal farmacista, morto a 83 anni. Con il testamento l'uomo aveva deciso di lasciare la sua abitazione e ben 14 milioni di euro in azioni e titoli bancari alla Caritas. E aveva anche ipotizzato che la sua dimora potesse diventare la nuova sede dell'organizzazione di carità.
Dimissioni dopo lo scandalo - Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha accolto le dimissioni volontarie da parroco presentate dal sacerdote di Legnaro. "Il vescovo - spiega un comunicato della Diocesi - ha accolte le dimissioni per tutelare la parrocchia e comunità di Legnaro e per lasciare che le indagini chiariscano con precisione la realtà dei fatti".