Fare l'amore tre volte a settimana potrebbe alleviare il problema dei calcoli renali meglio dei farmaci. A rivelarlo è uno studio del Training and Research Hospital di Ankara, pubblicato sulla rivista Urology. Gli esperti sostengono che il movimento durante l'attività sessuale e la secrezione di endorfine, i cosiddetti "ormoni del piacere", facilitino l'espulsione spontanea dei "sassolini" in pazienti maschi maggiorenni con colica renale o diagnosi di calcolo ureterale.
I test - Lo studio ha coinvolto 90 uomini, suddivisi in tre gruppi ed esaminati per quattro settimane. Al primo campione è stato indicato di avere tre rapporti sessuali a settimana, mentre al secondo è stato somministrato un farmaco alfa-litico contro l'ipertrofia prostatica. I restanti volontari erano raggruppati nel campione di controllo. Conclusi i test, gli autori hanno osservato che il 93,5% dei pazienti del primo gruppo, l'81% del secondo e il 78% del terzo avevano espulso spontaneamente i calcoli.
La spiegazione dell'esperto - Il movimento meccanico del rapporto sessuale e l'azione miorilassante delle endorfine rilasciate durante l'orgasmo, invece "potrebbero essere alla base di una più semplice e rapida espulsione dei piccoli calcoli posizionati nel tratto finale dell'uretere", afferma Giorgio Franco, presidente della Società italiana di andrologia. In Italia sono in crescita i malati di calcolosi renale, una patologia in aumento anche a causa di una maggiore assunzione di proteine dalla dieta.
Non solo sesso - "Il normale approccio terapeutico alla colica renale causata da calcoli di dimensioni inferiori ai 6 millimetri prevede la somministrazione di alfabloccanti, uniti all'assunzione abbondante di acqua, agli antispastici e al suggerimento di camminare, correre, saltellare, compatibilmente con le condizioni di salute del paziente". Lo spiega Mauro Silvani, urologo presso l'Asl di Biella, che aggiunge: "Se dopo 4 settimane il calcolo non viene espulso per via naturale, diventa indispensabile intervenire chirurgicamente per ridurre il rischio di esclusione funzionale del rene".