Il Consiglio di amministrazione di Ama, l'azienda municipalizzata di Roma per lo smaltimento dei rifiuti, ha dato il via al licenziamento di 34 dipendenti assunti attraverso la cosiddetta "Parentopoli". Si tratta di amministrativi assunti nel 2008 a chiamata diretta tuttora in organico. La sentenza della "Parentopoli" in Ama ha portato, il 27 maggio, alla condanna dell'ex a.d. Franco Panzironi a 5 anni e 3 mesi di reclusione.
Secondo le motivazioni della sentenza era emersa "l'illegittimità delle assunzioni" che avrebbero fatto conseguire "un ingiusto vantaggio patrimoniale" ai soggetti assunti. Prima di procedere ai licenziamenti, ha precisato Ama, l'azienda "ha avviato procedimenti disciplinari ad hoc, dando a ciascuno la possibilità di rispondere per iscritto alle contestazioni mosse".
L'istruttoria dell'Ama ha invece evidenziato la leggittimità dell'assunzione di 13 autisti. "Le verifiche attuate sulle posizioni degli autisti assunti sempre nel 2008 e citati nella medesima sentenza penale - ha aggiunto la municipalizzata - hanno dato esito diverso. Dei 23 autisti di allora erano rimasti tuttora dipendenti Ama 17: di questi 13 hanno chiarito pienamente la propria posizione, con assunzioni che l'azienda ha appurato essere legittime, mentre ai restanti 4 sono state inviate le lettere di licenziamento".