in centomila sul lastrico

Salva-banche "contro" risparmiatori: sul lastrico oltre 100mila famiglie

Il decreto approvato dal Cdm per evitare la mannaia del bail-in europeo ha depauperato i "vecchi" correntisti. Solo in Toscana sono stati sacrificati 300milioni di euro per il capitale della "nuova" Etruria

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Il Governo e la Banca d'Italia hanno predisposto in tempi da record il salvataggio da 3,6 miliardi di 4 banche in dissesto, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti. Ma il cosiddetto salva-banche, approvato pochi giorni fa dal Cdm e messo a punto per evitare la mannaia del bail-in europeo, si è rivelato un'operazione che, per l'ennesima volta, penalizza soprattutto i piccoli risparmiatori.

Le persone messe in ginocchio sono oltre 100mila, letteralmente depauperate dei risparmi di una vita. La denuncia è subito arrivata da Federconsumatori e Adusbef che hanno chiesto al governo un incontro "per affrontare e risolvere questo problema". L'accusa che muovono all'operazione è gravissima: "Un bail-in mascherato per salvare i quattro istituti". E, conti alla mano, sembra proprio che il "salvataggio di Stato" sia arrivato, ancora una volta, per mano dei correntisti.

Il Tirreno pubblica i numeri dei risparmi bruciati nella sola regione Toscana: in una sola notte sono spariti circa 300 milioni di euro, 35mila le persone coinvolte, in buona parte soldi che le famiglie avevano messo da parte con fatica. Avevano affidato i loro risparmi alla “vecchia” Banca dell'Etruria e del Lazio, vedendoli sparire domenica quando è nata la Nuova Banca Etruria: praticamente la stessa, ma senza perdite e con un capitale appeno ricostituito da 442 milioni di euro.

Un'operazione figlia del bail-in, appunto, la nuova direttiva europea che prevede il salvataggio degli istituti di credito coprendo le perdite con i capitali degli azionisti e degli obbligazionisti. Le filiali toscane di Banca Etruria sono 84, 186 in tutta Italia con circa 60mila azionisti e tutte sono state prese d'assalto dai propri clienti. Ma è solo l'inizio. Le associazioni confermano: E' un bagnp di sangue- dice Federconsumatori - stiamo raccogliendo dati per un esposto in procura. E bisogna capire con le istituzioni se può emergere un soggetto terzo per attivare forme conciliative".