Primo successo al vertice Ue-Turchia apertosi domenica. Ankara mette a segno un mezzo punto sulla partita dei soldi per i rifugiati. I tre miliardi di fondi aggiuntivi sono infatti "iniziali", lasciando intendere che potrebbero seguire altre somme ma condizionate al "bisogno e natura del finanziamento" e "saranno riviste alla luce dello sviluppo della situazione".
Proprio sui soldi c'è stato un duro negoziato, perché la Turchia chiedeva tre miliardi l'anno, mentre l'Ue proponeva di stanziarne solo tre e su base biennale. Alla fine si è trovato un compromesso sulla bozza scrivendo una formulazione la più neutra possibile, che non fissa né modalità, né tempi dell'erogazione ma lascia aperta l'ipotesi di ulteriori somme.
"Il nostro principale obiettivo è contenere il flusso di migranti verso l'Europa. Dopo molte settimane di duro lavoro e negoziati abbiamo raggiunto un accordo che spero sia accettato da tutte le parti", ha affermato il presidente del consiglio Ue Donald Tusk.
"Il vertice Ue-Turchia è un passo importante per affrontare la crisi dei profughi in modo efficace ed umano", ha invece detto il premier greco Alexis Tsipras. E avverte: "Dobbiamo fare passi avanti nel processo di adesione" secondo il quadro negoziato, ma "dobbiamo essere anche sicuri che le autorità turche facciano tutto quello che devono fare per diminuire i flussi, perché nessuno può permettersi questi incredibili flussi".
"Questo è un giorno storico nel nostro processo di adesione all'Ue",ha affermato il premier turco Ahmet Davutoglu al vertice Ue-Turchia. "Questo è un vertice che serve a restituire energia alle nostre relazioni ma anche per condividere gli ultimi sviluppi in Europa e nel vicinato europeo", afferma. "on dimentichiamo che alla base della crisi migratoria c'è la tragedia siriana: sia noi, sia l'Unione europea, stiamo pagando il prezzo del fallimento dell'Onu che non è stato in grado di risolvere la crisi sin dall'inizio", ha spiegato.