Deve ora rispondere di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale, il 30enne Alali Faowaw, uno dei due siriani fermati a Orio al Serio mercoledì. I due stavano tentando, con passaporti falsi, di imbarcarsi su un volo per Malta. Una sua foto con la divisa dell'Isis si è rivelata uno degli elementi fondamentali per le nuove accuse. Inizialmente era indagato solo per i documenti falsi.
Gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga sono i motivi posti a sostegno del fermo disposto dalla Procura di Bergamo.
Secondo gli inquirenti, Faowaz era nell'organico dell'Isis, anche se lui si è giustificato sostenendo che si trattava di una divisa da vigile urbano: "Ero un poliziotto che doveva presidiare un incrocio di Raqqa", ha detto. Il 30enne ha spiegato che, quando il regime si è instaurato, bisognava iscriversi a specifiche liste per poter lavorare.
L'altro siriano fermato, Alari Azma, di 19 anni, aveva rigettato ogni accusa, scoppiando anche in lacrime: "Odio l'Isis. Mio fratello era un soldato ed è rimasto ucciso. Come potrei sposare la causa che è stata all'origine della sua morte, che ha causato un così grande dolore a me e a mia madre?".
Al momento entrambi i fermati restano in isolamento nel carcere di Bergamo, come disposto dal giudice dopo la prima udienza e in vista della seconda, del 17 dicembre.