Prosegue il viaggio di papa Francesco in Africa. A Namugongo Bergoglio ha ricordato i giovani martiri ugandesi che diedero "testimonianza della loro fede in Cristo, anche a costo della vita". Il Pontefice ha voluto rendere omaggio anche ai "martiri anglicani, la cui morte in Cristo - ha detto - dà testimonianza dell'ecumenismo del sangue". "La testimonianza dei martiri - ha aggiunto - dimostra che i piaceri mondani non danno gioia e pace duratura".
"Piuttosto la fedeltà a Dio, l'onestà, l'integrità della vita e la genuina preoccupazione per il bene degli altri ci portano quella pace che il mondo non può offrire", ha affermato il Papa durante la messa nel santuario di Namugongo.
"Ciò - ha proseguito - non diminuisce la nostra cura per questo mondo, come se guardassimo soltanto alla vita futura. Al contrario, offre uno scopo alla vita in questo mondo e ci aiuta a raggiungere i bisognosi, a cooperare con gli altri per il bene comune a costruire una società più giusta, che promuova la dignità umana, senza escludere nessuno, che difenda la vita, dono di Dio, e protegga le meraviglie della natura, del creato, la nostra casa comune".
Il Papa ha anche raccomandato di non guardare all'eredità dei martiri "come un ricordo di circostanza o conservandola in un museo, come fosse un gioiello prezioso: la onoriamo veramente - ha sottolineato - e onoriamo tutti i santi, quando piuttosto portiamo la loro testimonianza a Cristo nelle nostre case e ai nostri vicini, sui posti di lavoro e nella società civile, sia che rimaniamo nelle nostre case, sia che ci rechiamo fino al più remoto angolo del mondo".