Esce il 3 dicembre al cinema "Chiamatemi Francesco - Il Papa della gente", il film di Daniele Luchetti su Bergoglio.Prodotto da Taodue e distribuito da Medusa in 40 Paesi, vede protagonisti Rodrigo De la Serna (per l'età giovanile) e Sergio Hernández nei panni del Santo Padre. "E' un film nato all'interno del Gruppo Mediaset, una grande sfida sia in termini artistici sia di investimento" ha dichiarato Alessandro Salem, direttore generale Contenuti Mediaset.
Il regista si è avvicinato in punta di piedi alla figura di Papa Francesco, fino a trovare il giusto linguaggio per raccontare la sua vita. "Mi sono documentato ascoltando persone che lo avevano conosciuto davvero e altri che invece lo avevano visto solo una volta - racconta Luchetti - ma non mi sembravano interessanti come testimonianze, fino a quando un amico ha detto una frase 'è stato un uomo tutta la vita preoccupato'. La chiave è stata quella di capire ieri per raccontare oggi, come un uomo matura e diventa grande, come abbia alla fine della propria vita toccato il punto di massima utilità realizzando il sogno da bambino. All'inizio pensavo fosse un film come tanti e poi è diventato indispensabile. E' stato un innamoramento".
L'unica "preoccupazione" è stata quella di non fare un santino: "Era quello il pericolo maggiore e volevo rispettare la storia dell'Argentina. Non volevo fare un film da turista, non volevo spettacolizzare e banalizzare. Prima non credevo, adesso credo nelle persone che credono. Nella narrazione non entrano le voci di quelli che più volte mi hanno avvicinato dicendomi: 'Bergoglio era implicato nella dittatura'...", sottolinea il regista. Rodrigo De la Serna ha vestito i panni di Papa Bergoglio da giovane: "E' stata una grande responsabilità. E' stato molto importante sia per il ruolo sia per la storia del mio Paese. Il copione di altissima qualità mi ha facilitato il lavoro. Penso di aver fatto un lavoro dignitoso. Il mio avvicinarmi al personaggio è stato fisico e interiore. La parte più difficile è stata quella di far uscire la spiritualità".
E sulla spiritualità ha puntato anche Sergio Hernández che ha interpretato il Papa così come è adesso: "Ho tagliato i contatti con il mondo, faccio fatica a ancora adesso a togliermi Bergoglio dalle spalle, la cosa più importante era la credibilità. Ho parlato con le persone del quartiere dove ha vissuto. La più grande sfida della mia carriera. Ne sono orgoglioso".
Alessandro Salem: "Una sfida mondiale marchiata Mediset" - "Chiamatemi Francesco è un film nato interamente all'interno del Gruppo Mediaset, una grande sfida sia in termini artistici sia di investimento economico. Quando il soggetto è stato proposto dal fondatore di TaoDue Pietro Valsecchi a Pier Silvio Berlusconi e ai vertici aziendali, l'adesione è stata immediata ed entusiasta con la decisione di finanziare integralmente la pellicola (budget 15 milioni di dollari) senza ricorrere a coproduzioni" ha dichiarato Alessandro Salem, direttore generale Contenuti Mediaset.
"Il film ha un cast internazionale e sta per essere venduto in 40 paesi al mondo, sia in versione cinematografica sia in versione televisiva, articolata in quattro episodi da 50 minuti" ha continuato Salem "Per il Gruppo Mediaset è il primo di una serie di nuovi progetti prodotti in Italia e pensati per una diffusione su scala internazionale".
Pienamente soddisfatto anche il produttore Pietro Valsecchi: "Non è stato facile un film sul Papa. Una scommessa vinta, la più importante della mia vita, è stato accreditato in Vaticano".
Il film sarà presentato l'1 dicembre in un anteprima speciale, nella Sala Nervi in Vaticano, che la Santa Sede ha voluto dedicare a 7 mila degli ultimi. "Non si sa se ci sarà il Papa" ha detto il presidente di Medusa Film Gianpaolo Letta. "Lo ha visto - spiegano Valsecchi e Luchetti - monsignor Guillermo Karcher, cerimoniere pontificio, e lo ha definito veritiero".