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Tunisi, l'Isis rivendica l'attacco al bus

Gli jihadisti: "Ci fermeremo quando sarà applicata la Sharia". "Uno dei cavalieri martiri, Abou Abdallah el Tunessi - si legge nella rivendicazione - è riuscito ad infiltrarsi in un bus e farsi esplodere"

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L'Isis ha rivendicato l'attentato al bus avvenuto martedì sera a Tunisi. "Uno dei cavalieri martiri, Abou Abdallah el Tunessi, è riuscito a infiltrarsi e ha fatto esplodere la sua cintura per uccidere almeno 20 apostati", si legge in un comunicato. Il bilancio ufficiale delle vittime, agenti della guardia presidenziale, è tuttavia di 12 morti più il kamikaze. La rivendicazione si chiude con minacce ai poliziotti e ai militari.

Tunisi, l'Isis rivendica l'attacco al bus

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Isis: "Ci fermeremo quando sarà applicata la Sharia" - "Il tiranno della Tunisia sappia che non saranno al sicuro e che noi non ci fermeremo fino a quando la Sharia di Allah non sarà applicata in Tunisia", si legge ancora nel messaggio.

La Casa Bianca condanna - La Casa Bianca ha condannato con forza l'attacco terroristico offrendo nello stesso tempo il suo sostegno alle autorità di Tunisi per le indagini. In una nota la Casa Bianca, porgendo le condoglianze alle famiglie delle vittime, ha sottolineato il tentativo dei terroristi di sfruttare paura e violenza per minare gli importanti progressi segnati dal popolo tunisino nel perseguire la democrazia e garantisce "un sostegno economico di rilievo per la sicurezza e la governance".

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