Un uomo è morto durante una sparatoria in casa a Lucino, frazione di Rodano (Milano). La vittima, il 37enne albanese Valentin Frrokaj, un pericoloso ricercato, è stato ucciso dal padrone di casa, Rodolfo Corazzo. "Ho difeso la mia famiglia, la mia intenzione non era uccidere ma di mandarli via", ha dichiarato. Il malvivente era in compagnia di due complici, tuttora in fuga. Per il procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili è di legittima difesa.
Ad entrare nella villetta a due piani abitata da padre, madre e una figlia di dieci anni, sono state tre persone. Sentiti dei rumori sospetti, il padrone di casa Rodolfo Corazzo ha sparato un colpo in aria. I tre malviventi avrebbero aspettato l'uomo fuori casa e lo avrebbero trascinato nell'abitazione, strattonandolo. Una volta all'interno della villetta, sarebbe cominciato il conflitto a fuoco. In totale è stata esplosa una decina di colpi.
Le armi utilizzate sembra siano tutte del padrone di casa, che le deteneva legalmente.
Secondo quanto si è appreso i carabinieri, i due complici di Valentin Frrokaj in fuga potrebbero essere armati. Dall'abitazione dell'imprenditore che ha sparato manca infatti una delle armi da lui detenute, una Smith&Wesson calibro 357 Magnum. È molto probabile che i banditi l'abbiano portata via e che quindi siano armati e pericolosi.
Salvini: "Il ladro se l'è cercata" - "Un commerciante, aggredito da tre rapinatori al suo rientro a casa, ha sparato e ucciso uno dei ladri, e messo in fuga gli altri due. Si è difeso, ha fatto bene! Spiace per il ladro morto, ma se l'è andata a cercare". Lo ha scritto su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini.
Possibili sviluppi giudiziari - Nonostante il procuratore aggiunto Nobili abbia parlato di "legittime difesa", non è escluso che gli inquirenti procederanno a un'iscrizione "tecnica", anche come atto dovuto a garanzia, e contestare al commerciante il reato di omicidio colposo semplicemente per potere svolgere alcuni accertamenti, come l'autopsia e la perizia balistica.
All'identità del rapinatore ucciso i carabinieri di Milano e Monza sono giunti grazie ai rilievi dattiloscopici dopo aver prelevato le impronte sul cadavere e averle comparate con la banca dati Afis. Frrokaj era molto noto negli ambienti investigativi anche perché era stato arrestato proprio nella zona dai carabinieri di Cassano d'Adda (Milano), dopo una sua evasione avvenuta il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma.
L'albanese era anche ricercato per un omicidio commesso il 23 luglio 2007 a Brescia ai danni di un connazionale colpito con un coltello e per il quale era stato condannato all'ergastolo. Frrokaj si era reso protagonista anche di una seconda evasione, datata 7 maggio 2014, dalla casa circondariale di Palermo.
Corazzo è andato al lavoro - Il padrone di casa, Rodolfo Corazzo, è titolare dal 1993 della gioielliera "Le caveau di temps" in corso Venezia 44 a Milano. Il negozio è specializzato nella vendita di orologi di prestigio. In mattinata si è recato regolarmente sul luogo di lavoro.
L'avvocato: "Ha protetto la sua famiglia" - "Erano a volto coperto, parlavano italiano ma con accento straniero e hanno aggredito il mio cliente. Lui ha cercato di collaborare, ha chiesto che non fosse fatto del male alla sua famiglia ed è stato malmenato. Ha sparato un colpo in aria, prima di sparare ad uno dei malviventi per difendersi". Questo il commento dell'avvocato difensore di fiducia di Rodolfo Corazzo.
Sicignano: "Ho saputo, niente da dire" - Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco Sicignano, il pensionato che ha sparato e ucciso il ladro albanese Gjergi Gjonj, che si era introdotto in casa sua a Vaprio d'Adda. "Sì, l'ho saputo - ha commentato - e in questo momento non ho niente da dire". Il suo caso per i magistrati milanesi differisce tuttavia nella dinamica dei fatti. A Sicignano è stato contestato inizialmente l'eccesso colposo di legittima difesa e poi l'omicidio volontario. Per il gioielliere di Rodano invece al momento prevale l'ipotesi di legittima difesa.
Il ladro ucciso era evaso da Palermo