Dopo tre giorni dalla sua entrata in scena nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio, Rosita Brena, la donna il cui dna mitocondriale coincide con il capello incastrato fra il giubbino della vittima e il terreno del campo di Chignolo dove è stato ritrovato il corpo della ragazza,
ha spiegato la sua versione a "Pomeriggio Cinque".
"Mia figlia andava a scuola con Yara - ha spiegato la donna a una giornalista del programma di Barbara D'Urso - Erano nella stessa classe, per cui mi sembra più che probabile che ci fosse un capello di mia figlia sul suo corpo, perché ovviamente le ragazzine si abbracciano, si sta insieme in classe e può essere che sia successa questa cosa. La cosa più ovvia è questa". La donna, inoltre, ha lo stesso cognome di Silvia Brena, la maestra di ginnastica di Yara che ha lasciato sul polsino del giubbino il suo Dna e, in merito all'ipotesi che fosse sua parente, ha chiarito: "Non sono parente di Silvia Brena. Non ho parenti che si chiamano con questo nome. Non so neppure chi sia".
COMMENTA SU tgcom24