POPULAR

A "Popular" Carlo Boccadoro

Si intitola "Arcipelago" il concerto che il compositore ha presentato all'Auditorium "Di Vittorio" a Milano

© da-video|

Si intitola "Arcipelago" il concerto che Carlo Boccadoro ha presentato all'Auditorium "Di Vittorio" a Milano per "L'aterlier Musicale", giunto quest'anno alla 22esima edizione. Compositore, musicista, scrittore, uomo di radio e di televisione, Boccadoro rappresenta una delle personalità più complete della scena musicale del nostro paese; con l'ensamble Sentieri Selvaggi ha collaborato negli anni con importanti musicisti, in Italia e all'estero.

Il titolo del concerto è strettamente legato alla scelta dei brani proposti nel corso dell'evento, come il maestro, gradito ospite questa settimana a "Popular", spiega: "Ho scelto questo titolo - ci dice Boccadoro -, dal momento che oggi la composizione non ha più direttive precise dal punto di vista estetico, ma è come un grande oceano, da dove affiorano tante isole, una diversa dall'altra, con una precisa specificità stilistica, ma anche estetica, quindi è un "arcipelago" dove è necessario saper "nuotare". Ognuno di questi autori ha scritto in maniera diversa, non ci sono più compositori che usano strade già tracciate, ognuno deve prendere la bussola e "tracciare" una propria rotta. Nel concerto di oggi diversi sono anche i modi di "trattare" il piano: ora in maniera più tradizionale, ora più ossessiva, non manca nella performance il piano preparato, con una catenella posta sulle corde che modifica e di molto il suono "classico" dello strumento: proporrò un brano scritto da Roberta Vacca, dove il piano assume una sonorità vicina al Sitar indiano".

C'è anche un brano di Gavin Bryars che è un'anteprima assoluta per l'Italia...
Dovevo inizialmente fare un altro brano di Bryars poi lui mi ha detto di avere pronta una composizione per ricordare il grande sassofonista Steve Lacy. Gavin prima di fare il compositore era un musicista jazz e faceva parte della scena improvvisativa inglese, in un luogo come questo dove si suona il jazz, mi sembra una buona idea proporlo. Bryars e Lacy, pur essendo differenti tra loro, hanno influenzato musicisti e compositori in vari ambiti.

La performance di oggi si conclude con due composizioni di Ludovico Einaudi.
Una scelta certamente non casuale, dal momento che Ludovico resta un compositore originalissimo che io conosco personalmente da molti anni; è molto serio ed ha una cifra ben precisa; l'aspetto più commerciale della sua produzione è solo una parte di una personalità musicale complessa, ma secondo me avvincente. Quelli che propongo sono brani del primo periodo, quello del ciclo musicale "Stanze" dove Einaudi era molto influenzato dal minimalismo americano ma con delle sue intuizioni personali, che trovo notevoli.

Con la tua attività alla radio ed in TV sei anche un divulgatore...
Ci sono compositori che usano il classico "canale" della loro musica per diffondere le loro idee ed altri, come me ad esempio o Nicola Campogrande, che oltre a scrivere musica cercano di divulgarla e spiegarla, per sfatare il mito della musica contemporanea difficile e spesso non accessibile al pubblico. Prima di ogni pezzo spiego il contenuto dei vari brani, per renderli più fruibili a chi ascolta.