"Ci sarà un perché", chiede l'avvocato Francesco Villardita. "Non so - risponde Veronica Panarello in lacrime -. Mi livai a vita da sula", mi sono tolta la vita sa sola. Parole che suonano piene di rimorso quelle pronunciate dalla mamma del piccolo Loris Stival, il piccolo trovato morto poco meno di un anno fa a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.
Nel video della polizia scientifica che fa parte degli atti del processo, la donna, accusata di aver strangolato il figlio con delle fascette in plastica, è in macchina con il suo difensore durante un sopralluogo al canalone in cui fu rinvenuto il cadavere. "Non credevo ci fosse il vuoto dopo il muretto, credevo che la strada continuasse", si giustifica poi.
Nell'ultima versione rilasciata agli inquirenti, la Panarello ha sostenuto che Loris si strangolò da solo giocando in cameretta, ma la sua testimonianza non convince. Fra i documenti depositati dalla procura di Ragusa, anche una perizia sulle fascette: l'udienza davanti al Gup è fissata per il prossimo 3 dicembre.