"Le città e l'altrove" alla Permanente

Spotorno, l'artista amato da Fellini, in mostra a Milano

A 12 anni incantò il Maestro del cinema, oggi a 77 anni ha raccolto alcune delle sue ultime opere in una bella esposizione nella sua città fino al 19 dicembre

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Se al mondo ci sono persone che possono dire di avere avuto una vita straordinaria, una di loro è proprio Guglielmo Spotorno. A dodici anni un suo disegno ha conquistato il grande Federico Fellini; ha trascorso tutta la vita in mezzo all’arte, prima nella casa di via Andrea Doria, diventata “piccola e confusa 'accademia', poi nella galleria di mamma Enrica, in via Moscova, nel cuore della Milano della fine degli anni Cinquanta (lì Casorati aveva esposto per la prima volta le sue grafiche), infine ha frequentato artisti e intellettuali di tutto il mondo: da Lam a Jorn, da Fontana a Vaglieri, da Orio Vergani a Guareschi (solo per citarne alcuni).

E ora, a 77 anni, a neanche un anno dalle personali alla Fondazione Stelline (2014) e all'Università Bocconi (2015), ha raccolto alcune delle sue ultime opere in una bella esposizione al Palazzo della Permanente di Milano (18 novembre – 19 dicembre).

Per Spotorno dipingere non è evadere dal mondo, al contrario, è scavare nel reale per mostrare tutte le dissonanze, le insidie e le lotte che lo muovono. È testimoniare il proprio tempo attraverso le vertigini e le paure. È soddisfare quel bisogno di conoscenza che nel 1971 lo ha spinto a laurearsi in filosofia teoretica (dopo una laurea in Scienze Politiche) e a sfidare il mondo anche come imprenditore.

È guardare la natura non come immagine del divino, ma attraverso l'uomo, le sue ansie e i suoi sogni inevitabilmente infranti davanti all'infinito: “Se almeno fosse dolore/ sapremmo dove fuggire./ Ma questa paura/ lega le mani/ con fili d'acqua”, recita una sua poesia. Lo si evince anche nelle opere scelte per questa mostra, quasi tutte raggruppabili in tre grandi categorie: il mare, la città e l'uomo. Il mare, che lo accompagna fin dalla tenera età (perché Spotorno vive sulla costa ligure), è una voce che ha dentro, è un mistero che lo intriga, è quel grande spazio che sta sotto il pelo dell'acqua, giù fino agli abissi, dove si consumano le lotte dei grandi predatori e dove le reti di nylon sottile si squarciano.

Le città sono metropoli nelle cui viscere pulsa e si dibatte l'umanità tutta, in una moderna e ansante Babele. Infine, l'uomo, vittima e carnefice di un mondo fatto di contraddizioni e di spietate leggi di potere, per cui anche una piccola debolezza può risultare fatale. È il Poliziotto che per dovere argina la folla riottosa; è la compagine di un Comizio la cui voce si perde tra gli alti muri dei palazzi cittadini o è nei segni laici e duri di un Crocifisso cittadino.

Le città e l'altrove. Guglielmo Spotorno
Palazzo della Permanente, Milano
18 novembre-19 dicembre 2015