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Terrorismo, più di 32mila morti nel 2014 Boko Haram ha ucciso più dell'Isis

Secondo il Global Terrorism Index il numero delle vittime, rispetto al 2013, è aumentato dell'80%. All'Iraq, con oltre 9mila morti, il triste primato

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Sono 32.658 le persone morte nel 2014 per terrorismo, l'80% in più rispetto al 2013. E' quanto emerge dal Global Terrorism Index, rapporto annuale curato dall'università del Maryland, negli Usa. Il 51% delle vittime è stato causato da Boko Haram (6.644 morti, il 77% dei quali civili) e dall'Isis (6.073, il 44% civili). Circa otto morti ogni dieci sono stati registrati tra Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pakistan e Siria.

Terrorismo, più di 32mila morti nel 2014 Boko Haram ha ucciso più dell'Isis

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Seguono poi altri Stati, indicati come emergenti o riemergenti: Somalia, Ucraina, Yemen, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Camerun. In questi Paesi è stato registrati un numero di vittime di attentati e attacchi terroristici pari ad almeno 500 morti annui.

Il bilancio di sangue dei Paesi occidentali, nonostante il fortissimo e comprensibile impatto mediatico, resta residuale, anche se comunque nell'ordine di decine di vittime.

Fanno riflettere, poi, i numeri sulle drammatiche conseguenze economiche del terrorismo. Per il 2014 si stimano costi pari a circa 53 miliardi di dollari, il 61% in più dell'anno precedente.

Come i ricercatori dell'Institute for Economics and Peace, che hanno redatto il report, evidenziano fin dal 1989, si conferma lo stretto legame con i conflitti militari e con le violenze attribuite alle forze governative di alcuni dei Paesi più coinvolti.

All'Iraq il triste primato - E' l'Iraq il Paese che conta il maggior numero di vittime, ben 9.929 persone in 3.370 attacchi. Mai prima, in un singolo Paese, si era registrata una simile ecatombe.

I gruppi terroristici più spietati - Boko Haram, con 6.644 morti tra Nigeria, Camerun e Ciad, si attesta come il gruppo terroristico più sanguinario del 2014. In media, in ciascuno dei 453 attacchi sferrati sono morte 17 persone. Seguono Isis (6.073 morti tra Egitto, Iraq, Libano, Siria e Turchia); i talebani (3.477 vittime tra Afghanistan e Pakistan); pastori Fulani (1.229 morti in Nigeria e Repubblica Centrafricana); e Al-Shabaab (1.021 vittime in Gibuti, Etiopia, Kenya e Somalia).

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