PAROLE DI SPERANZA

Parigi, il vedovo Antoine ai terroristi: "Non avrete il mio odio, avete perso"

L'uomo, padre di un bimbo di 17 mesi, ha scritto una commovente lettera per ricordare la sua Hélène uccisa dagli estremisti e per ricordare ai terroristi che hanno "perso la loro battaglia"

© facebook|

"Non avrete il mio odio e non sacrificherò la mia libertà per la sicurezza". E' un passaggio della commovente lettera di Antoine Leiris, padre di un bimbo di 17 mesi, e rimasto vedovo dopo aver perso la sua Hélène negli attentati di Parigi. Ha voluto scrivere una lettera aperta ai terroristi. Le sue parole hanno scosso il web.

Ecco le drammatiche parole:

"Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.

Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.

L'ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d'attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai.

Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l'affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio".