LA TRAGEDIA DI SHARM EL SHEIKH

Aereo caduto, Mosca: atto terroristico Putin: "Elimineremo i colpevoli"

Anche i servizi segreti russi sono arrivati alla conclusione che il disastro dell'Airbus precipitato sul Sinai sia dovuto a un attentato, messo a segno con un ordigno artigianale. Smentita la notizia dell'arresto di due funzionari allo scalo di Sharm

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Anche le indagini di Mosca sono giunte alla conclusione che la catastrofe dell'Airbus russo, su cui viaggiavano 224 persone, è dovuta a un atto terroristico. Lo ha reso noto il capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov. A causare la deflagrazione dell'aereo, precipitato il 31 ottobre, sarebbe infatti stato un ordigno artigianale. Sui frammenti del velivolo sono state trovate tracce di esplosivo di produzione straniera.

La bomba aveva una potenza fino a 1,5 chili di tritolo. Smentita intanto la notizia secondo cui sarebbero stati arrestati due funzionari dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh sospettati di aver aiutato a piazzare la bomba sull'aereo. La precisazione arriva dall'agenzia Mena, che cita fonti del ministero dell'Interno: "La notizia è falsa e priva di fondamento".

Putin agli 007: "Eliminare i colpevoli" - Vladimir Putin "ha ordinato ai servizi speciali" russi "di eliminare" le persone responsabili dell'attacco terroristico, come ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass.

Il capo degli 007 Bortnikov ha riferito gli esiti dell'inchiesta durante una riunione al Cremlino, dopo il ritorno dello stesso Putin dal G20 in Turchia. Alla riunione hanno partecipato il ministro della Difesa Sergey Shoigu, il direttore dell'Fsb Bortnikov, il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valeri Gherasimov, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il direttore del servizio di sicurezza all'estero, Mikhail Fradkov.

Il Cremlino: "Intensificheremo i raid" - Dopo la rivelazione, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che i raid aerei contro i jihadisti in Siria devono essere intensificati "affinché i criminali capiscano che il castigo è inevitabile". E ha avvertito: "Li cercheremo dappertutto, dovunque si nascondano, li troveremo in ogni posto del mondo e li puniremo". Il leader del Cremlino ha quindi affermato che "non è la prima volta che la Russia affronta barbari crimini terroristici, spesso senza alcun motivo visibile esterno o interno come è stato nel caso dell'esplosione nella stazione di Volgograd alla fine del 2013".

"Non abbiamo dimenticato nulla e nessuno - ha aggiunto -, l'uccisione di nostri cittadini nel Sinai è uno dei più sanguinosi crimini come numero di vittime: non asciugheremo le lacrime dalla nostra anima e dal nostro cuore, ciò che è successo rimarrà con noi per sempre, ma non ci impedirà di trovare e punire i criminali".

L'Egitto a Mosca: "Dovevano informarci sulle 'prove' della bomba" - A Mosca arriva la replica del ministero egiziano dell'Aviazione civile, secondo il quale "le autorità russe non hanno informato ufficialmente l'Egitto sulle prove che confermerebbero che l'esplosione dell'aereo russo in Sinai sia stata causata da un atto terroristico" e che la "Commissione ufficiale di inchiesta non ha trovato alcuna prova a tale proposito". Le fonti hanno criticato la Russia per avere diffuso ai media tali informazioni senza prima comunicarle all'Egitto.

Cinquanta milioni a chi aiuta a catturare i colpevoli - E intanto, gli 007 di Mosca hanno promesso 50 milioni di dollari a chi fornirà "informazioni che favoriscano l'arresto dei criminali" colpevoli della tragedia.