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Brescia, il mistero dell'operaio morto si infittisce per il giallo di Whatsapp

Ghirardini ricevette alcuni messaggi quando, secondo la ricostruzione, doveva essere già morto. Ma la "doppia spunta" indica che furono letti. Da chi?

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Nuovo mistero nel giallo della morte di Giuseppe Ghirardini, l'operaio deceduto il 14 ottobre, solo sei giorni dopo la sparizione del suo datore di lavoro, l'industriale Mario Bozzoli. Altri interrogativi arrivano ora da alcuni messaggi ricevuti via WhatsApp da Ghirardini: secondo la ricostruzione fino ad ora fatta, l'uomo al momento dell'invio sarebbe stato già morto, ma la "doppia spunta" indicherebbe invece che furono letti. Da lui o da qualcun altro?

Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno", Ghirardini nella serata del 13 ottobre tenta più volte di contattare, via WhatsApp la ex moglie, Antonia Rosilene Rodrigues Freitas, senza riuscirci. Nel pomeriggio del 14 la donna invia alcuni messaggi sul cellulare dell'ex marito: l'uomo dovrebbe essere già morto e il cellulare dovrebbe risultare fuori servizio (in quelle ore chi aveva tentato di contattarlo aveva trovato il telefono irraggiungibile), ma nella tarda serata appare la doppia spunta sul cellulare della Rosilene, segno che i messaggi sono arrivati e stati letti.

Gli interrogativi aperti dal giallo dei messaggi - A quell'ora Ghirardini è ancora vivo oppure qualcun altro ha letto quei messaggi al posto suo? Va quindi rivista la tempistica della morte dell'uomo o bisogna ipotizzare che qualcuno fosse con lui e la sua morte non sia stata una fine solitaria in mezzo ai boschi di Case di Viso, sopra Ponte di Legno?

Stando a quanto emerso dall'autopsia, Ghirardini è morto per avvelenamento da cianuro: la ex moglie però non credo che possa trattarsi di un suicidio. L'uomo in quel periodo era sereno, così come i rapporti con la donna e con loro figlio. Ora il mistero dei messaggi sembra poterle dare ragione e aprire un nuovo filone di indagine.

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