Libano, due kamikaze si fanno esplodere a Beirut: almeno 41 morti e 181 feriti
L'Isis ha rivendicato l'attentato che ha colpito il quartiere Burj el Barajneh, considerato roccaforte di Hezbollah. L'ex premier libanese Saad Hariri: "Colpire i civili è da vigliacchi"
Un duplice attentato ha fatto tremare la periferia sud di Beirut, in Libano. La Croce Rossa presente sul posto ha confermato l'uccisione di "almeno 41 persone" nell'attacco che ha colpito il quartiere Burj el Barajneh, considerato una roccaforte di Hezbollah. I media libanesi affermano che le due esplosioni sono state causate da due kamikaze. I feriti sarebbero 181. L'Isis ha rivendicato l'attentato.
Libano, due kamikaze si fanno esplodere a Beirut: almeno 41 morti e 181 feriti
Le autorità locali hanno dichiarato che il bilancio è destinato a salire a causa della gravi condizioni di salute in cui versano numerosi feriti. Secondo le prime ricostruzioni, i due kamikaze si sarebbero fatti esplodere a breve distanza l'uno dall'altro, nell'arco di qualche minuto.
Secondo le forze di sicurezza libanesi, gli attentatori si sarebbero avvicinati al luogo dell'attacco a piedi per evitare i controlli destinati agli automezzi. Nei pressi è presente anche un campo profughi palestinese. Dura la condanna da parte dell'ex premier libanese Saad Hariri: "Colpire i civili è da vigliacchi e non ha alcuna giustificazione".
Poco dopo l'attentato, l'Isis ha rivendicato con un comunicato la strage. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web.
Un attentatore: "Reclutati dall'Isis" - Un aspirante attentatore suicida, sopravvissuto ai due attacchi a Beirut, ha detto agli investigatori libanesi di essere stato reclutato dall'Isis. Lo riferisce una fonte della Sicurezza libanese alla Cnn. L'uomo, nativo di Tripoli, in Libano, è stato arrestato dopo i due attacchi suicidi: alla polizia ha detto di essere arrivato in Libano, insieme ad altri tre attentatori, dalla Siria due giorni fa.
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