"Il presidente Barack Obama e la candidata democratica Hillary Clinton non credono nella leadership mondiale americana". Lo ha detto il candidato alle primarie del partito Repubblicano, Jeb Bush. "Il terrorismo islamico è la maggiore minaccia per gli Stati Uniti - ha aggiunto il fratello dell'ex presidente George W. Bush -. Noi non siamo i poliziotti del mondo, ma i leader".
La replica della Clinton - Hillary Clinton non risponde direttamente agli attacchi di Jeb Bush. L'ex first lady si limita a un tweet generico contro i candidati del Gop: "Le volte che i repubblicani hanno proposte idee sulla classe media: zero. Le volte che hanno attaccato Hillary Clinton: abbiamo perso il conto".
E mentre Donald Trump e Ben Carson, ancora in testa nei sondaggi, mettono in scena la loro performance forse peggiore dall'inizio della campagna elettorale, anche l'attesissimo Marco Rubio, il giovane senatore della Florida, delude le attese: doveva dare la spallata finale a Bush, ma ha fallito.
Bush: "Immigrazione, legalizzare gli irregolari" - Jeb non cade nella trappola dello scontro verbale e, di fronte alle precise domande dei tre giornalisti che conducono il dibattito, risponde con grande calma e sicurezza su immigrazione, politica estera e riforma di Wall Street. Sulla prima questione è l'unico che si distingue dagli altri candidati repubblicani. E se Donald Trump rilancia la proposta del muro per fermare gli immigrati illegali e l'idea della deportazione di 11 milioni di clandestini, l'ex governatore della Florida si dissocia con fermezza: "Mentre noi repubblicani continuiamo a parlare di deportazione - rimprovera - i democratici vincono".
E ammette come nell'ambito di una riforma dell'immigrazione complessiva sia imprescindibile valutare modalità che consentano agli immigrati irregolari di ottenere la legalità. Questo nel giorno in cui una corte federale d'appello ha bloccato per l'ennesima volta il decreto Obama che regolarizzerebbe circa 5 milioni di immigrati scongiurando il rischio del loro rimpatrio forzato.
Terrorismo, "no fly zone sulla Siria" - Nel frattempo tra gli altri attori della serata, dall'ex Ceo di Hp Carly Fiorina al beniamino dei Tea Party Ted Cruz, arrivano pochi segnali di vita. E se in politica estera Rubio cerca di emergere definendo il leader russo Vladimir Putin "un gangster", "un membro del crimine organizzato", sul terrorismo islamico Bush rilancia con forza la proposta di una 'no fly zone" sulla Siria.
"Riforma Wall Street un pericolo per l'economia reale" - Un altro affondo sul duo Obama-Clinton arriva anche sulla riforma di Wall Street: "Mette in pericolo l'economia reale", assicura, attaccando l'ulteriore stretta proposta da Hillary sulle grandi banche che, a suo dire. "aumenterebbe i rischi per l'economia". Nelle battute finali il messaggio più forte di Bush, questo sì rivolto ai suoi avversari di partito, a partire da Donlad Trump: "Non abbiamo bisogno di un 'Agitator in Chief', di un 'Divider in Chief', ma di un Commander in Chief".