La casa, da sempre, rappresenta un termometro affidabile della situazione economica di un paese e della famiglia, tra analisi del mercato immobiliare, indotto, spese per il mantenimento dell'abitazione.
Per l'Istat ammontano a tre milioni le famiglie (l'11,7% del totale) che non riescono a fare fronte alle spese per la casa, perlopiù bollette per le utenze domestiche, gli affitti, il mutuo. In generale, restando in tema di mutui, l'andamento del mercato immobiliare ha evidenziato grossi ritardi negli anni della crisi e una lieve risalita soltanto nell'ultimo periodo grazie alla riduzione dei prezzi delle abitazioni, la diminuzione dei tassi di interesse e un più facile accesso al credito.
Quello che spesso si dimentica, però, è l'importanza del settore del "real estate” nel suo complesso, ovvero un insieme di segmenti che operano in riferimento al mercato, dalla manutenzione alla valorizzazione del patrimonio immobiliare. Per chi è proprietario di una casa, ad esempio, ristrutturare è anche un investimento, oltre che una necessità. Si pensi, in questo senso, alla riduzione dei consumi energetici che potrebbero derivare da un intervento ad hoc.
La crisi ha avuto un impatto devastante in tutti i settori di attività economica, quello delle costruzioni in particolare. Nel corso del 2014, anno in cui a fronte di un miglioramento del saldo aperture-chiusure ancora si è registrato una consistente emorragia di imprese, sono state quelle dell'edilizia le più colpite. Mentre le nuove costruzioni negli anni della crisi ha mostrato un vero e proprio crollo, a tenere è stato il segmento delle ristrutturazioni.
Secondo una recente analisi congiunta di Immobiliare.it e ProntoPro.it, un intervento di ristrutturazione su un immobile tipo da 70 metri quadri in Italia costa mediamente 34 mila euro. Roma e Milano le città dove i costi sono maggiori (rispettivamente 38.900 euro e 37.500 euro).
Stando alle ultime indagini Istat relative alle intenzioni di acquisto di beni durevoli nei successivi 12 mesi, quello di un'abitazione non interessa a oltre il 90% degli intervistati e anche gli interventi di manutenzione non sembrano tuttavia rientrare granché tra i progetti futuri: il 77%, infatti, risponde "certamente no” ("probabilmente no" l'8,2%).