Sembra rafforzarsi la pista della bomba a bordo dell'aereo caduto il 31 ottobre a Sharm El Sheikh. Secondo i media francesi, che citano un anonimo "inquirente", nelle registrazioni delle scatole nere "si sente il rumore di un'esplosione in volo". Un'altra versione è diametralmente opposta ma arriva alle stesse "conclusioni": nelle registrazioni "è tutto normale, non si sente nulla", e ciò dimostrerebbe che il volo è precipitato a causa di una bomba.
"L'aereo si è distrutto in volo" - "L'enorme disposizione dei detriti al suolo dell'aereo russo precipitato in Sinai dimostra che il velivolo si è distrutto quando era ancora in volo". Lo ha confermato la Commissione d'inchiesta egiziana.
Anche la Russia ferma i voli da e per l'Egitto - A far propendere verso l'ipotesi bomba, anche lo stop di tutti i voli russi in Egitto arrivato da Vladimir Putin. Nonostante il presidente russo abbia rassicurato l'amico Abdel Fattah al Sisi sul fatto che presto i turisti russi torneranno, la mossa del Cremlino di fermare i suoi aerei rilancia di fatto l'ipotesi che l'Airbus 321 sia precipitato in Sinai per l'esplosione di una bomba a bordo.
Mosca: "Stop voli fino a quando non sarà stabilito livello minimo di sicurezza" - La decisione di Mosca di sospendere i collegamenti aerei con l'Egitto è arrivata dopo il "consiglio" del capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov. "Finché non avremo definito le cause reali dell'accaduto - ha detto Bortnikov durante una riunione straordinaria del comitato antiterrorismo - credo che sarebbe sensato sospendere i voli". Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi precisato che lo stop durerà "finché non sarà stabilito il necessario livello di sicurezza" e non fino alla fine delle indagini sul disastro aereo, costato la vita a 224 persone, soprattutto russi.
La rabbia di Mosca: "Bomba è solo una delle ipotesi" - Dal pomeriggio Mosca aveva precisato che la decisione di sospendere i voli "non avvalla la tesi di un attacco terroristico". Il Cremlino del resto aveva lanciato poco prima sonore bordate contro Washington e Londra: la "possibilità di una bomba a bordo" rilanciata da Barack Obama e David Cameron sulla base delle informative delle rispettive intelligence "è solo una delle supposizioni". "Non sappiamo che dati usino i nostri colleghi britannici, e Londra non le ha condivise con noi", era stato l'affondo del Cremlino, che giovedì non aveva nascosto la propria irritazione per la ridda di ipotesi rimbalzate da fonti occidentali.
Le indagini proseguono: i "migliori" specialisti stanno cercando eventuali tracce di esplosivo sui frammenti dell'A321 usando "le attrezzature più all'avanguardia", ha sottolineato Mosca. Secondo alcuni media israeliani le prime valutazioni degli esperti russi confermerebbero l'esplosione a bordo del velivolo ed escluderebbero alcune ipotesi accidentali, come ad esempio dei difetti nel carburante.
Ex 007: "Scoppio può essere stato generato da una bombola da sub riempita di gas" - L'esplosione che avrebbe causato la caduta dell'aereo russo nel Sinai non sarebbe stata provocata da una bomba tradizionale, bensì da un dispositivo esplosivo all'interno di una bombola da sub. Esplosa nella stiva a 31mila piedi di altezza, la bombola avrebbe fatto disintegrare l'aereo. A propendere per questa ipotesi è il Security Middle East online che cita un ex ufficiale dei servizi segreti britannici, James Abernethy.