"Non si può sempre boicottare la cattiveria, perché le cantautrici devono essere buoniste per forza?". Per il suo disco d'esordio "Certi sogni si fanno attraverso un filo d'odio", Romina Falconi ha deciso di non omologarsi ai canoni pop. L'ex corista di Ramazzotti ed ex concorrente di "X Factor" è tutt'altro che una novellina, ma per lei questo primo LP è di fatto un debutto.
Tra le venti tracce del disco ci sono canzoni scritte qualche anno fa (Mantide, Viva lei), altre più recenti (Anima), oltre a singoli già pubblicati (Eyeliner con Immanuel Casto). Altre brani invece sono nati appositamente per il disco (Playboy, Se perdo un amico).
"E' un diario di questo periodo" racconta all'ANSA la cantante romana trapiantata a Milano "Se ci ho messo tanto, sfortuna o scelte discografiche a parte, è stato perché ho voluto ricominciare da zero per far uscire la mia voce e dire cose importanti".
Dentro la veste elettronica confezionata da Filippo Fornaciari e Stefano Maggiore, convivono un'anima sopra le righe che gioca con i ruoli."Nella mia scrittura ci sono due facce, come una pin-up con la mannaia in mano" dice alludendo alla copertina del disco.
Alcune canzoni fanno emergere il suo vissuto, come Eyeliner che introduce la trans Giò o il brano dedicato alla sua città Sotto il cielo di Roma. "Sono cresciuta con una transessuale e nel mio quartiere ho conosciuto tante ragazze di vita: le persone interrotte e 'ciancicate' - spiega - Mi piacciono, anch'io talvolta sento di essere così". Le esperienze accumulate sono anche musicali e così in Maniaca e Stupida pazza si avverte uno scatto verso un pop elettronico di matrice internazionale: "Anche in quel campo c'è un buco nel pop italiano, ma la mia scelta non è calcolata, fare musica dance mi viene naturale".