Il Papa: "La Chiesa deve testimoniare la povertà, non si viva da faraoni"
Il Pontefice, in un'intervista spiega che "la tentazione della corruzione c'è sempre". E sulle case principesche dei cardinali garantisce: si cambierà. Basta con la Chiesa affarista
"La Chiesa deve parlare con la verità e anche con la testimonianza della povertà". E' quanto sottolinea papa Francesco in un'intervista al giornale olandese Straatnieuws. "Un credente che parla della povertà o dei senzatetto - sottolinea - non può condurre una vita da faraone". "C'è sempre la tentazione della corruzione nella vita pubblica, sia politica sia religiosa", aggiunge il Pontefice.
Una "tentazione", per il Papa, è quella di "fare accordi con i governi. Si possono fare accordi, ma devono essere accordi chiari, accordi trasparenti. Per esempio: noi gestiamo questo palazzo, ma i conti sono tutti controllati, per evitare la corruzione".
E proprio in tema di palazzi, il Pontefice pare intenzionato a compiere subito la riforma della gestione del patrimonio immobiliare della Santa Sede dopo che il secondo Vatileaks ha svelato come alcuni cardinali, tra i quali il cardinale Tarcisio Bertone, vivano in abitazioni principesche. Un collaboratore del Papa ha rivelato al La Stampa che il Pontefice è rimasto molto amareggiato ma non si è perso d'animo. E sulle case ha già garantito che "si cambierà".
Da parte sua, Francesco ha già cambiato. E nell'intervista al giornale olandese ribadisce di aver scelto di vivere a Santa Marta per stare con la gente. "Non posso vivere qua - ha detto parlando del Palazzo Apostolico - semplicemente per motivi mentali. Mi farebbe male. All'inizio sembrava una cosa strana, ma ho chiesto di restare qui, a Santa Marta. E questo mi fa bene perché mi sento libero. Mangio nella sala pranzo dove mangiano tutti. E quando sono in anticipo mangio con i dipendenti. Trovo gente, la saluto e questo fa che la gabbia d'oro non sia tanto una gabbia. Ma mi manca la strada".
Il Pontefice ha quindi ribadito il concetto durante l'omelia della messa celebrata a Santa Marta: "Nella Chiesa ci sono questi, che invece di servire, di pensare agli altri, di gettare le basi, si servono della Chiesa: gli arrampicatori, gli attaccati ai soldi. E quanti sacerdoti, vescovi abbiamo visto così. Noi non vogliamo la Chiesa affarista, quella che non è al servizio degli altri ma si serve di loro. E' triste dirlo, no?".
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