Il ritorno del motore rotativo

Mazda RX-Vision, sportiva speciale

Innovazione di stile e meccanica

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Si chiama RX-Vision ed è il nuovo progetto Mazda di auto sportiva con motore rotativo. Per chi non lo sapesse, è lʼalternativa storica di sempre ai tradizionali motori a propulsione termica, perché a generare energia sono rotori triangolari e non i classici pistoni che spingono nei cilindri. Mazda ha usato i motori rotativi fino alla recente RX-8, la berlina 4 porte più originale degli ultimi anni, ma questa RX-Vision promette di essere ancora più adrenalinica.

I motori rotativi sono unʼinvenzione del 1957, che si deve al talento ingegneristico di Felix Wankel. Molti i costruttori che allʼinizio si lanciarono nellʼavventura, soprattutto tedeschi, con la NSU di Neckarsulm (poi confluita in Audi) che ne fece il proprio cavallo di battaglia. Le economie di scala ‒ che impongono produzioni di massa per ridurre i costi ‒ hanno indotto i costruttori ad abbandonare i loro progetti su questo motore, con alcune eccezioni. Come Mazda, il cui primo modello con questo tipo di propulsore fu la Cosmo Sport 110S nel 1967. Quello di maggior successo fu invece la RX-7, venduta in più di 800 mila unità tra il 1978 e il 2002, mentre la RX-8 è ancora fresca e contemporanea.

Nel 1991 la Mazda 787B con motore rotativo vinse addirittura la 24 Ore di Le Mans, e lo sa bene Valentino Rossi che la scorsa estate lʼha provata al Festival della Velocità di Goodwood. Oggi il prototipo RX-Vision, in scena al Salone di Tokyo, sfrutta lʼultima generazione di questi motori, denominati Skyactive-R e collocati in posizione anteriore, sebbene la vettura sia a trazione posteriore.