un silenzio che chiede giustizia

Chiara, massacrata dal fidanzato: io, condannata fino all'ultimo respiro

Dopo la sentenza di appello che ha ridotto di quattro anni la pena di Maurizio Falcioni, accusato di averla quasi uccisa a pugni e calci, sui social network appare il grido di rabbia dei familiari lanciato attraverso un cartello

© facebook|

A 19 anni, dopo 11 mesi di coma, Chiara Insidioso Monda è inchiodata a un letto di ospedale e a una sedia a rotelle per i danni permanenti provocati dalle botte del fidanzato, quel Maurizio Falcioni, al quale in appello la condanna a 20 anni è stata ridotta a 16. Ai microfoni, subito dopo la sentenza, i familiari hanno gridato tutta la loro rabbia e hanno realizzato un cartello messo sulle gambe della loro ragazza, che non può più parlare, che non può più camminare. "Io non avrò appello - si legge su quel foglio affidato ai social network - né ora né mai. Il mio carcere sarà essere in ospedale per tutta la mia vita, seduta immobile su una sedia a rotelle fino al mio ultimo respiro! Il 4.11.2015 chi mi ha ridotto così non può avere sconti".

Intanto sta facendo il giro del web il post pubblicato su Facebook da Maurizio Insidioso, il padre di Chiara, che ha accusato un malore in tribunale dopo la lettura della sentenza ed è stato trasportato in ospedale in ambulanza. Si è ripreso, ma la frustrazione e la rabbia rimangono lì, brucianti come subito dopo l'aggressione alla figlia: "L'ITALIA è un paese dove non c'è dignità e oggi in quell'aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni... Nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata", scrive Insidioso, rivolgendosi idealmente a Chiara, di cui pubblica una foto sulla sedia a rotelle.

Si sente tradito da uno Stato che parla di violenza sulle donne ma fa troppo poco per prevenirla, confessa che vorrebbe andarsene e bruciare la sua carta d'identità. Chiude comunque con una nota di dolcezza, tutta per la figlia ventenne: "Chiare' oggi non ci vediamo, so' stato male e non mi sento bene... Ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo... Tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta'...".