Le candide Crete Senesi sono uno dei paesaggi più suggestivi e inconsueti d'Italia. Un luogo magico ai piedi del Monte Amiata che da tempo immemorabile affascina viaggiatori e poeti. Vanno scoperte percorrendo lentamente la strada che da Siena (il cui centro storico è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità) si snoda sinuosa verso sud, toccando Taverne d'Arbia, Asciano (che delle Crete Senesi è il cuore), San Giovanni d'Asso, piccoli borghi splendidamente conservati dove il tempo pare essersi fermato al Medioevo. Tutt'intorno le Crete, paesaggio lunare fatto di alture ondulate e tormentate, con sfumature di colore irripetibili, che per la loro bellezza e iconicità ispirarono i più grandi pittori del Rinascimento.
Terra di tartufi - Nelle Crete Senesi matura il tesoro più prezioso e nascosto dell'autunno: il tartufo bianco. Raro, profumato, inconfondibile, il “diamante bianco” d'Italia ha in terra di Siena una delle zone di produzione più pregiate. E' considerato una “sentinella ambientale” per la sua estrema difficoltà a riprodursi in terreni insalubri. La bontà del pregiatissimo tubero si può scoprire grazie alla Mostra mercato del tartufo bianco che si tiene annualmente fra le trecentesche mura del Castello di San Giovanni d'Asso, dove è d'obbligo una tappa, per poi proseguire alla scoperta delle Crete, seguendo la strada che tocca via via Monterongriffoli, Vergelle, Lucignano d'Asso e Montisi.
Tartufi in vendita e al museo – Quest'anno la Mostra Mercato www.mostradeltartufobianco si svolge nei due fine settimana del 7-8 e l4- 15 novembre: un'occasione per degustare, acquistare, conoscere e anche cercare direttamente questo prezioso fungo ipogeo. Oltre alla vendita del tartufo presso l'Associazione tartufai e dentro il Castello, numerosi banchi di artigianato e agroalimentare di qualità propongono i loro pregiati prodotti. Molti gli appuntamenti dedicati al tartufo, dalla “cerca” del tartufo in aree tartufigene della zona, a vere e proprie degustazioni guidate di tartufo in abbinamento ad altre eccellenze del territorio e analisi sensoriali, alle visite al Museo del tartufo, ospitato nei sotterranei del Castello http://museotartufo.museisenesi.org. Un' interessante esposizione che ne racconta storia, l'ambiente in cui si sviluppa, gli usi in cucina e le curiosità, fra cui il suo ruolo nella mitologia e lo stretto rapporto che il tartufaio crea col cane cercatore. Fra le curiosità l'“olfattorama”, dove il visitatore può scoprire le tante sfumature nel profumo del tartufo bianco.
Il “diamante bianco” in cucina - La cucina di queste terre, e non poteva essere altro, profuma in autunno di tartufo. Il prezioso tartufo bianco si utilizza a crudo, grattugiato con l'apposito utensile da cucina, e arricchisce tutte le portate, dall'antipasto al dolce. Le sottili, profumatissime lamelle (che si esaltano sui piatti caldi) valorizzano tagliolini, risotti, uova, sformati, crostini, formaggi poco stagionati e danno un aroma indimenticabile al carpaccio di carne. Tradizionalmente viene usato in cucina per rendere speciali i “piatti poveri” della tradizione locale. I pici alle briciole (detti anche lunghetti alle briciole, a secondo dei paesi) sono una pasta fatta in casa, a base di farina e acqua, condita con briciole soffritte di pane raffermo: cosparsi di scaglie di tartufo bianco sono una vera prelibatezza, così come l'uovo al tegamino, cotto velocemente nel burro.
Informazioni: www.terresiena.it
Informazioni metereologiche in tempo reale: www.meteo.it