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Gemelli uccisi nel Lecchese, la madre: "Diego ed Elena con me spiritualmente? Non mi basta, ma non odio"

Daniela Fumagalli parla della tragedia che le ha portato via i figli: "Mario ha fatto quello che ha fatto per fare male a me, ma ha tolto le sue creature al futuro che dovevano vivere"

Rabbia ed estremo dolore, ma non odio: sono questi i sentimenti che Daniela Fumagalli, la madre dei gemelli uccisi dal marito Mario Bressi a Margno (Lecco) il 26 giugno, prova per la tragedia che le ha devastato la vita. "Mario ha fatto quello che ha fatto per fare male a me. Ma ha tolto quelle sue creature al futuro che dovevano vivere. Io non voglio, non posso, ricordarli come li ho visti l’ultima volta. Voglio ricordarli con il loro sorriso".

In un'intervista al Corriere della Sera, la madre di Elena e Diego rivela che con il marito aveva "problemi da tempo, molto tempo. Ha fatto qualcosa di spaventoso. Che una persona uccida due bambini con le sue mani lo ritengo impensabile. Che lo faccia un padre con i suoi figli è disumano. Come si fa uccidere due creature, i tuoi figli, con le tue mani? Mani di padre, mani che dovrebbero servire per carezzare, rincuorare chi ti guarda come un riferimento, come la garanzia della protezione da tutti i mali del mondo".

"Quei due bambini riuscivano a essere di conforto per tutti, a cominciare dai nonni - ha proseguito Daniela Fumagalli -. Dove arrivavano portavano allegria e vita. Erano due bambini che avevano un eccezionale rispetto, direi un’etica, delle regole".

"Mi mancano tantissimo, tutto mi parla di loro", dichiara la donna. E sull'odio: "Non so cosa voglia dire questa parola. Come si può odiare un essere umano? Ho dentro tanta rabbia, tanta tristezza, tanto rammarico. E poi su chi potrei riversare l’odio? Su qualcuno che non c’è più, che aveva una personalità deviata, che mi ha odiato profondamente? Sarebbe giusto ripagare con la stessa moneta?".

Daniela ha parlato poi della lettera scritta il giorno dei funerali dei suoi ragazzi: "Quella lettera l’ho scritta per metterla nella loro bara, perché facesse loro compagnia, li accompagnasse nel viaggio, nel buio e nel freddo".

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