L'altra faccia

Perché il disordine (a volte) è positivo

Ami la rigorosa essenzialità o sei votata al caos perenne? Ecco come rispondere a chi dice che si dovrebbe tenere sempre tutto in ordine

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Al boom dei libri che invocano l'ordine e danno consigli su come realizzarlo in casa, si aggiunge chi, al contrario, festeggia il caos, principio vitale e dinamico. Sì, perché se il dis-ordinare è portare scompiglio nelle regole consuete, in questo magma caotico emerge anche la ricetta per ideare nuove alternative, coltivare gli stimoli, non arrendersi al già pensato. E il disordine si dimostra così sorgente creativa.

AMANTI DELL'ORDINE – Secondo i dati di uno studio effettuato nel 2007 chi preferisce l'ordine è un soggetto che tende a porre l'accento sulle convenzioni, fino ai limiti del conformismo, ama le tradizioni e ha uno spirito conservatore. Nell'arco della storia l'ordine sembra essersi legato a un concetto di pulizia e aderenza alle regole, tuttavia questa interpretazione sembra essere smentita da una nuova ricerca nell'ambito delle neuroscienze.

PIÙ DISORDINE, PIÙ CREATIVITÀ – Protagonista dello studio è lo scienziato Robert Thatcher, le cui indagini sono state riportate dall'autore Steve Johnson nel libro "Da dove vengono le buone idee: la storia naturale dell'innovazione”. Secondo gli studiosi il processo creativo è caotico, perché c'è bisogno di spaziare e stimolare l'ispirazione con altre idee per solleticare la curiosità.

CONSIGLI CREATIVI – Scrivere e raccogliere appunti, o ispirazioni, senza preoccuparsi di fare ordine può aiutare a far scattare la scintilla. L'autore raccomanda di uscire all'aria aperta, lasciarsi coinvolgere da entusiasmo e curiosità, seguire i link, inventare e riciclare, confrontarsi con gli altri, non temere di fare errori. Costruire una rete di informazioni genera creatività, ispirazione, moltiplica le idee.

DOVE ISPIRARSI – Grazie all'innovazione e il numero di progetti che le animano, le grandi città costituiscono un immenso serbatoio di spunti creativi, in grado di superare i piccoli centri. Attenzione, però: è come utilizziamo il territorio e la realtà che viviamo ciò che fa la differenza.

VITA ATTIVA – Aumentare la qualità della vita e rendere la quotidianità più attiva è questione di consapevolezza, forza, capacità di prendere le cose con ironia e saperne vedere il lato divertente. Mantieni in allenamento la mente e pratica gli hobby che accendono la tua passione. Secondo le ricerche avere un hobby accresce l'abilità di problem solving, abbassa i livelli di stress e aiuta a sviluppare l'immaginazione. Leggere più libri nello stesso momento? Aiuta lo sviluppo di nuove idee, così come studiare lingue straniere: un vero e proprio esercizio antietà.

COLTIVA LA MENTE – Appartengono a Albert Einstein le celebri parole: "Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa sarà segno allora una scrivania vuota?". La creatività non nasce dalla perfezione, anzi può trarre le sue radici da una condizione di disagio e precarietà, come dimostrano numerose storie nel campo dell'arte e della letteratura.

NUOVE IDEE – Creare sistemi intrecciati di idee e saper condividere con gli altri mostrano di essere due assi nella manica per quanto riguarda la creatività, due risorse da potenziare e sviluppare ogni giorno. Al bando la mania per l'ordine, soprattutto quando diventa ossessione per l'organizzazione. E se nel disordine di casa si ritrovano oggetti perduti da anni, a livello mentale si scoprono spunti nuovi, idee, ispirazioni grazie al caos. Perché una cosa è essere organizzati e creativi, un'altra è riuscire a creare una connessione profonda con le proprie risorse creative.