Quanto deciso dal Parlamento europeo – l'abolizione delle tariffe roaming dal giugno 2017 e la neutralità della rete – influenzerà le abitudini di coloro che si servono di un telefonino e si connettono ad internet mentre sono in viaggio nei Paesi dell'Unione europea.
Dal giugno del 2017, secondo quanto stabilito in via definitiva dal Parlamento europeo, entrerà in vigore il divieto di applicare tariffe roaming nell'utilizzo dei telefoni cellulari nell'Ue. Dal 30 aprile 2016, invece, gli operatori telefonici potranno applicare un sovrapprezzo di massimo 5 centesimi al minuto per le chiamate, 2 centesimi per gli sms e 5 centesimi per Megabyte contro le tariffe attuali che hanno un tetto rispettivamente a 6, 19 e 20 centesimi.
In sostanza, dalla metà del 2017, i consumatori europei pagheranno le tariffe domestiche per chiamare, per inviare messaggi di testo e connettersi a internet, ovunque si trovino a viaggiare nell'Ue. Attualmente, infatti, i viaggiatori possono utilizzare il proprio numero di cellulare anche all'estero, appoggiandosi a uno degli operatori telefonici del Paese ospitante. Tuttavia il servizio prevede un costo aggiuntivo.
Un costo che, seppure in forte calo rispetto al passato – i servizi di dati in roaming costano attualmente il 91% in meno rispetto al 2007 –, disincentiva l'utilizzo del telefonino.
Secondo un sondaggio Eurobarometro, condotto nel 2014, almeno tre cittadini europei su dieci non si servono del cellulare mentre visitano un altro Paese europeo. Mentre oltre la metà degli utenti in viaggio non attiva i servizi dati, perché non comprende il sistema di tariffazione dei dati in roaming o teme che siano troppo costosi. "La fine del roaming – osserva il Parlamento europeo – dovrebbe condurre ad un aumento del numero dei consumatori che usano i loro telefoni all'estero".
Tra i viaggiatori, naturalmente, c'è anche chi non può fare a meno di usare il telefonino o connettersi ad internet. Magari utilizzando una rete Wi-Fi privata o pubblica. Secondo uno studio della Tango Telecom, citato dalla Deloitte in un suo recente report, complessivamente i viaggiatori spendono sei miliardi di euro l'anno per connettersi alle reti Wi-Fi presenti negli hotel.