Nuovo affondo di Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd e oggi esponente della minoranza: "La crisi del Partito democratico cammina su due gambe. Isolamento e inconsistenza, due facce della stessa medaglia". In un'intervista rilasciata alla rivista di teoria e politica Pandora, Bersani aggiunge: "Serve una battaglia politica e bisogna ricomporre un dialogo con le parti sociali".
"Non essendo più il partito un luogo in cui si discute, fioriscono associazioni e simili. E' fortissima l'esigenza di guardarsi in faccia e parlare. Non dico che si sia tornati alle caverne, ma insomma...", continua Bersani. "Le energie che si sono attivate vanno messe in rete. Dall'altro lato è necessario condurre una battaglia politica nei partiti, in cui i gruppi dirigenti devono preoccuparsi di affrontare una discussione larga e partecipata sul tema del partito stesso. Su come, cioè, i partiti si organizzano e trovano una funzione politica chiara e definita nella società italiana".
Bersani consiglia poi di ripartire dalle idee già emerse durante la sua segreteria, iniziata nel 2009 e conclusa dopo il naufragio della candidatura al Colle di Romano Prodi: "Dobbiamo creare dei collettivi stabili e radicati. E' vero, io ho spinto fortemente in questa direzione durante la mia segreteria, ma non ho mai sentito di avere una maggioranza, all'interno del gruppo dirigente del mio partito, anche tra i dirigenti a me più vicini, su idee di radicamento del partito e di un collettivo nei territori. Nemmeno l'idea di regolare le primarie era condivisa".
"Non dobbiamo sottovalutare quello che è successo nella mentalità del Paese e quanto sia ancora in salita l'idea di regolare un collettivo. La tendenza strutturale va verso un'ulteriore personalizzazione della politica. Personalmente ho misurato, con tutti i miei limiti, la difficoltà di questo progetto, ma credo che, pur essendo un lavoro di lunga lena, debba essere considerato ineludibile. Tant'è che le nuove formazioni in giro per l'Europa, i 5stelle, Podemos, Syriza (pur molto diverse tra loro) cercano di uscire da meccanismi eccessivi di personalizzazione", sottolinea Bersani.