ESCLUSA LA LEGITTIMA DIFESA

Milano, vigilante condannato per aver sparato al ladro: tentato omicidio

Quattro anni e otto mesi a una guardia giurata per aver ferito con colpi di arma da fuoco un romeno che cercava di rubare rame. I giudici hanno escluso la legittima difesa

© ansa|

Un vigilante è stato condannato dal Tribunale di Milano a quattro anni e otto mesi di reclusione per aver ferito con colpi di arma da fuoco un romeno che, assieme ad altri connazionali, stava cercando di rubare rame in uno stabilimento dismesso. La sentenza ha qualificato l'accaduto come tentato omicidio. I giudici hanno escluso la legittima difesa perché la guardia armata ha sparato mentre il ladro era in fuga.

La sentenza è stata emessa dalla decima sezione penale (presidente Gaetano La Rocca) che ha accolto l'ipotesi del pm Eugenio Fusco.

I legali del vigilante hanno provato a sostenere in aula la tesi della legittima difesa, ma il pm ha escluso questa ipotesi. Secondo l'accusa, infatti, la guardia non era in una situazione di pericolo perché i ladri non erano armati e stavano fuggendo.

Nel corso del processo la guardia giurata aveva provato a sostenere di essersi sentito in pericolo perché avrebbe sentito il rumore di una botola e lo avrebbe confuso con uno sparo. L'uomo aveva inoltre chiamato a testimoniare il fratello, con cui si esercitava al poligono di tiro, per dimostrare di non essere molto preciso nei colpi.

La vicenda risale al 29 giugno 2011, il ladro, colpito al torace, aveva dovuto invece subire un intervento chirurgico per fermare un'infezione polmonare.