"Ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione". Lo sottolinea il Sinodo nella Relazione finale approvata dai vescovi. Sulle unioni gay, tuttavia, si ribadisce che non c'è "fondamento alcuno per analogie neppure remote con il matrimonio e la famiglia".