Napoli, moglie lasciata spiffera il giro di tangenti per gli appalti pubblici
Una coniuge abbandonata rivela "il sistema delle gare" e fa scattare l'inchiesta che ha portato all'avviso di garanzia per Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano. "Sono estraneo", la sua difesa
A scoperchiare il vaso di Pandora sul giro di tangenti legato all'affidamento di appalti pubblici nel comune di San Giorgio a Cremano (Napoli) è stata una moglie abbandonata che un bel giorno del giugno 2014 si è presentata in commissariato per raccontare tutta la sua verità su quello strano giro di denaro di cui le aveva parlato il marito, un addetto del settore Lavori Pubblici. Così, l'inchiesta scaturita da queste testimonianze ha portato all'emissione di un avviso di garanzia nei confronti del primo cittadino Giorgio Zinno e del suo predecessore Mimmo Giorgiano, entrambi Pd, per i reati ipotizzati di associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d'asta oltre all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei riguardi di sei persone.
Le scottanti rivelazioni - "Mio marito truccava punteggi e portava a casa migliaia di euro", fa mettere a verbale la donna, come riporta "Il Mattino". E poi c'è il racconto di crociere e vacanze, di regali in occasione di festività e compleanni, di scatoline di gioielli, di lavori di ristrutturazione in casa contabilizzati tra le opere pubbliche cittadine, delle somme di contanti che il marito nascondeva tra le quattro mura domestiche: "La più consistente era di 20mila euro: mi disse che la gara vinta era per lavori da un milione di euro".
Le indagini - A fare il resto anche le indagini degli inquirenti e le intercettazioni ambientali. E così emerge che il sistema delle gare truccate era collaudato: si cucivano i bandi su misura per le ditte da favorire o si faceva ricorso in maniera indiscriminata alle somme urgenti in modo da non dover indire aste e procedere con l'affidamento diretto. Inoltre, si contabilizzavano in eccesso i lavori, si predisponevano false attestazioni o i preventivi e le offerte per le ditte amiche che li depositavano e, anche quando l'appalto era stato assegnato all'amico imprenditore, accadeva che lo si favoriva, incidendo sugli aumenti delle spese impreviste e degli oneri di scarico e sicurezza, in modo da recuperare i soldi persi per ribassare l'offerta.
La replica del sindaco - "Mi è stato consegnato un avviso di garanzia ed affermo, nella maniera più forte e decisa - spiega il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno - di essere completamente estraneo alle vicende contestate''. ''In questo momento - aggiunge raggiunto dalla stampa alla notizia dell'avviso di garanzia - sono, come tutti i giorni, nel mio ufficio al Comune per lavorare nell'esclusivo interesse della Città. Esprimo, nella massima serenità, piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine che stanno svolgendo questa indagine e attendo di essere messo da loro a conoscenza di ulteriori e più chiari elementi prima di dare un giudizio su quanto sta avvenendo in queste ore. Sono a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento: il Comune che mi onoro di guidare è una casa di vetro e l'assoluta trasparenza è il cardine della mia azione amministrativa'', conclude il primo cittadino finito nell'occhio del ciclone.
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