A 3 ANNI DA "RIFLESSI DI ME"

Francesca Michielin: "Stavolta duetto con me stessa"

La vincitrice di X Factor 5, reduce dai successi in coppia con Fedez, presenta a Tgcom24 "di20", il secondo album di inediti nei negozi dal 23 ottobre

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Francesca Michielin pubblica il suo secondo album di inediti a 3 anni di distanza da "Riflessi di me", uscito dopo la vittoria a "X Factor", a soli 16 anni. Il 23 ottobre esce "di20", un titolo emblematico, un gioco di parole, scelto per indicare la sua età, ma soprattutto quel percorso che l'ha portata a crescere come donna e come artista. Un disco che "è un featuring con me stessa – dice a Tgcom24 - per fare conoscere a tutti la vera Francesca".

Quando cita Hegel, D'Annunzio e Battiato ci si dimentica che ha solo 20 anni. Quei 20 anni ricorrenti in "di20", a partire dal titolo, per poi passare all'icosaedro, il solido a 20 facce, che appare in copertina. "Sono le mie sfaccettature”, dice Francesca Michielin, che a dispetto della giovane età ha chiare tante cose e una maturità nuova, evidente nei suoi discorsi e anche nel nuovo album, in cui ha scritto e suonato (tastiere) molti degli 11 brani (due sono in inglese) e nel quale non ha voluto inserire collaborazioni, proprio lei che con "Cigno Nero" e "Magnifico", insieme a Fedez, ha fatto incetta di dischi di platino, 6 in tutto. "E pensare che Magnifico non la volevo fare, non mi convinceva".

"Le collaborazioni sono esperienze che ti fanno crescere, ma io in questo disco volevo raccontare altro - dice - Fedez è servito perché con Cigno Nero ho scritto il mio primo ritornello, musica e testo. E' stato un modo per mettermi in gioco, che dopo mi ha gratificata".

Il nuovo album, a cui seguirà un tour in primavera, la Michielin lo definisce più "consapevole". "Quando ho vinto il talent – racconta - è stato traumatico, perché a 16 anni, entrare in un mondo del genere ti stravolge la vita e devi accettarlo se vuoi andare avanti. Il mio problema era essere credibile. Sono andata in crisi, mi dicevo: 'devi dire qualcosa di vero' e non è stato semplice". Anche per questo "di20" ha avuto una gestazione lunga: "I dischi si fanno con calma, ragionando e correggendo. Se non sai cosa vuoi dire non c'è bisogno di un album, è meglio starsene in silenzio", dice con tanta schiettezza, a cuore aperto, come la lettera inserita nel disco, dove scrive "crescere non è solo paura di cambiare, è essere felici di diventare".

E il suo percorso di evoluzione da "X Factor "a "di20", di tutta una vita, seppur ancora breve, di esperienze, la Michielin lo racconta nelle canzoni: "Nei miei testi c'è tutto. Deve esserci tutto, anche gli errori e quello che ho detestato di me. Credo che sia un album molto sincero. Non c'è una parola in cui io non creda". C'è il manifesto "Divento", che apre il disco, chiuso dall'autobiografica "25 febbraio" (giorno del compleanno della cantautrice), in cui "la me di oggi parla con quella che doveva ancora nascere".

"Battito di ciglia", secondo singolo e hit dell'estate l'ha scritto insieme a Fortunato Zampaglione, che ha firmato anche gli altri due singoli "L'amore esiste" e "Lontano": "Le sento mie, Fortunato ha astratto quello che non ero in grado di dire". Nessuna soggezione nemmeno nei confronti di un mostro sacro come Michele Canova Iorfida (Jovanotti, Tiziano Ferro, Marco Mengoni), che ha prodotto l'album: "Mi ha lasciato molto spazio, ci siamo confrontati molto", dice la Michielin, che lancia una stoccata a colleghi e discografia: "Musicalmente siamo diventati un po' bulimici. Secondo me non bisogna sovraesporsi e avere l'ansia di farsi ascoltare". Insomma prendersi il tempo per fare le cose per bene e viversi tutto, nel bene nel male.

Spensieratezza, dubbi e insicurezze di una giovane donna sono condensate in "di20". "A volte c'è bisogno di contraddirsi per arrivare all'obiettivo – spiega Francesca - La forza degli artisti è essere inquieti. Devi esserlo e non devi avere paura di esserlo. D'Annunzio diceva 'Ama il tuo sogno seppur ti tormenta', è un po' la mia filosofia".