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Giallo Bozzoli a Brescia, testimone: "Mi sembravano sereni, stavano bene"

Un operaio racconta le ultime ore dell'imprenditore scomparso e del collega trovato morto: "Non c'era nulla di strano"

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Un operaio senegalese, dipendente della fonderia di Mario Bozzoli da 14 anni, racconta le ultime ore del datore di lavoro: "E' venuto da me alla mattina, mi ha detto che sarebbe uscito. Quando è tornato ha detto che era felice. Non si sarebbe mai ucciso, perché una persona che sta bene non si uccide". E sul collega Giuseppe Ghirardini, trovato morto, dice: "Non c'era nulla di strano".

Il dipendente ha anche spiegato perché, secondo lui, Mario Bozzoli non può essere stato ucciso e incenerito nel forno: "Mario era grande, nessuno può averlo gettato dentro. In quell'area c'è sempre gente, non è possibile che qualcuno si butti o venga buttato nel forno, l'avrebbero visto". L'operaio ha anche descritto lo stato d'animo di Giuseppe Ghirardini, trovato domenica sera sulle rive di un torrente a Ponte di Legno nel Bresciano, poco distante dal luogo dove aveva lasciato l'auto: "Aveva superato la separazione, era passato tempo, ora era sereno". L'operaio ha anche parlato di come si sente : "Non ho paura, sono qui da 14 anni e non è mai accaduto nulla di simile".

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