LA DECISIONE

Auditel, stop alla diffusione dei dati per 15 giorni

Gli ascolti saranno sempre rilevati, ma saranno riservati solo alle emittenti. Mediaset: "Non oltre questo periodo"

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Il CdA di Auditel ha deciso di bloccare la diffusione dei dati di ascolto per le prossime due settimane a partire da giovedì 15 ottobre, dopo la divulgazione di 4000 nomi (sui 5600 totali) dei membri del panel emersa nei giorni scorsi. La società continuerà a rilevare i dati, riservandoli alle emittenti per il consueto monitoraggio e ha annunciato la sostituzione del campione attuale e il suo allargamento a 15.600 famiglie.

Auditel spiega inoltre che "utilizzerà questo periodo per approfondire con il proprio comitato tecnico tutti gli aspetti metodologici con un'accurata serie di verifiche a tutela dell'impegno di trasparenza e affidabilità".

Scongiurato uno stop di mesi, ipotizzato nelle scorse ore, dopo le polemiche sorte intorno all'azienda e scatenate dalla diffusione di nomi e indirizzi che dovevano restare segreti, ma che Auditel ha pubblicato "per un errore nell'invio di una mail", come spiegato subito dopo.

Mediaset: "Non si superino le due settimane" - La mancata diffusione dei dati Auditel rappresenta "un vuoto grave per il mercato e soprattutto per gli investitori pubblicitari": lo dice Mediaset, che "non può accettare una pausa superiore alle due settimane annunciate. In caso contrario, si vedrà costretta a ricercare ogni possibile e lecita soluzione al fine di dare certezza al mercato".

"Mediaset - si legge nella nota emessa dal gruppo di Cologno Monzese - prende atto della decisione del Cda Auditel di continuare a rilevare ma non rendere pubblici per due settimane i dati d'ascolto sulla televisione italiana. Dati che Nielsen garantisce non abbiano subito alcuna alterazione in seguito all'incidente tecnico del primo ottobre. Mediaset è fiduciosa che la vicenda si concluda in modo positivo e che entro i 15 giorni stabiliti riprenda la pubblicazione di misurazioni certificate e condivise da tutti come in precedenza". "Poiché la mancata diffusione dei dati di audience costituisce un vuoto grave per il mercato e soprattutto per gli investitori pubblicitari, Mediaset - conclude il comunicato - non può accettare una pausa superiore alle due settimane annunciate. In caso contrario, si vedrà costretta a ricercare ogni possibile e lecita soluzione al fine di dare certezza al mercato".